Non possiamo tacere - Le parole e la bellezza per vincere la mafia ( Ediz.Incontri)
Novità editoriale di Bregantini Giancarlo M.
È in tutte le librerie il nuovo libro di monsignor Giancarlo Bregantini ''Non possiamo Tacere''. Il libro, scritto con la giornalista Chiara Santomiero,e'il racconto-testimonianza di un uomo del Nord, che anni fa decise di essere religioso, poi prete operaio, poi cappellano delle carceri e infine vescovo al Sud, in Calabria.
Famiglia Cristiana n. 42/2011 anticipa un capitolo del libro di mons. Brigantini sul perchè la 'ndragheta vuole controllare le feste.
Famiglia Cristiana n.42/2011 |
Il giorno in cui s’insediò nella diocesi di Locri-Gerace fu accolto con una bomba sotto il palco e alle forze dell’ordine che gli intimavano di accettare la scorta oppose un netto rifiuto. Vescovo della gente fra la gente, monsignor Bregantini combatte la mafia e le sue derive da una vita intera. E dal di dentro. Non disdegna di entrare nelle case delle ’ndrine per consolare una madre che piange il figlio ucciso o per tentare una pacificazione. Dopo la strage di Duisburg, si reca con un gruppo di preti e laici in Germania a sostenere la comunità calabrese. All’indomani dell’uccisione del politico Francesco Fortugno, si fa promotore insieme a tanti giovani del movimento “AMMAZZATECI TUTTI ”. Nel molisano, si batte con altri vescovi del territorio per l’acqua pubblica e i posti di lavoro. Nel racconto di un uomo del Nord, che ha scelto di essere prete operaio, poi cappellano delle carceri e infine vescovo al Sud, si alternano storie drammatiche a tante esperienze positive di collaborazione civile ed ecclesiale: nelle scuole, con le parrocchie, con le
la copertina del libro |
associazioni anti-racket, con le realtà culturali e con tante persone che non cessano di credere nella legalità e nella cittadinanza attiva. Sono pagine che non si limitano a denunciare le ambiguità mafiose – nell’atteggiamento di chi paga al bar, nell’ostentazione della ricchezza, nella connivenza con la Chiesa – ma che documentano la forza di una tesi: «La mafia ha orrore della bellezza. Una delle migliori forme di antimafia è il gusto del bello, del buono e del vero. Il destino non è ineluttabile, il Sud può vincere».