SANT’ONOFRIO: RISCOPRIRE STANISLAO D'ALOE A 200 ANNI DALLA NASCITA

(SANT’ONOFRIO) Anche quando assurse ai massimi livelli del mondo accademico del Regno di Napoli Stanislao D'aloe, nato il 3 agosto 1814 a Sant’Onofrio e morto all’età di 74 anni a Napoli dove fu sepolto sulla collina di Capodichino, non dimenticò la sua terra e le sue origini.
Un affetto ed un ricordo certamente ricambiati dalla comunità di Sant'Onofrio che nel tempo seppe adeguatamente ricordare l'illustre concittadino intitolandogli dapprima la via dove tuttora sorge la sua casa natale e, successivamente, la locale scuola media.
A maggior ragione sarebbe quanto mai opportuno che nell'approssimarsi del bicentenario della sua nascita la comunità ed in particolare le istituzioni e le realtà scolastiche cittadine si adoperino per ricordarlo così come merita.
Nel suo testamento spirituale "Gente di Sant'Onofrio" il compianto prof. Mario Teti dedica all'illustre studioso un approfondito capitolo biografico ricordando come, dopo gli studi di formazione svolti presso il seminario di Mileto e l'università di Napoli, il giovane D'Aloe seppe farsi apprezzare come storico, critico d'arte, archeologo e giornalista fino ad assurgere al ruolo di segretario generale del Real Museo Borbonico e, successivamente, di Ispettore dei monumenti del Regno di Napoli.
Ma anche nel prestigiosissimo ruolo di “massima autorità del tempo nel campo dei beni culturali” la memoria dell'infanzia passata a Sant'Onofrio sempre accompagnò Stanislao D’Aloe tanto da indurlo a donare al santuario di S. Maria di Mater Domini presso S. Nicola da Crissa una preziosissima tela opera di Guido Reni, l’allievo prediletto del Caravaggio, raffigurante la "Madonna in gloria".
Una scelta ispirata dall’infanzia di D'aloe ed in particolare dal ricordo dell'annuale pellegrinaggio che in compagnia della sua famiglia lo portava devotamente presso questo santuario nella ricorrenza della Festa dell'Assunta.
Anche negli archivi storici del comune di Sant'Onofrio esistono tracce importanti sulle sue origini e dei primi anni di vita trascorsi in paese.
E' il caso, ad esempio, del documento originale rinvenuto dal ricercatore Paolo Petrolo nel quale in data5 ottobre 1823 il “Decurionato presieduto dal sindaco G. Battista Barbieri” individuava i “giovinetti Stanislao D'aloe, D. Francesco Augurusa e Giacomo Greco quali meritevoli di essere nominati per godere delle piazze franche nel Real Collegio Vibonese".
E proprio dal recupero e dalla pubblicazione di queste fonti documentali sarebbe opportuno ripartire nella ricorrenza del bicentenario della nascita per riproporre e riattualizzare anche alle nuove generazioni la vita e l’opera di un così illustre concittadino che, partito dalla periferia estrema, seppe grazie al proprio impegno ed al proprio ingegno assurgere ai vertici del Regno di Napoli.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 10/02/2013)