(SANT‘ONOFRIO) Continua a tenere banco tra i cittadini la vicenda relativa al mancato smaltimento dei rifiuti che ormai da settimane ricoprono l’area circostante l’artistico Calvario di via Morsillara.
Rimane infatti alta la preoccupazione sulle possibili conseguenze igienico-sanitarie che ne potrebbero derivare, con i primi cittadini di Sant’Onofrio e Stefnaconi che, pur facendo l’impossibile per alleviare i disagi dell’emergenza rifiuti nelle rispettive comunità, sulla vicenda specifica del Calvario, dove conferiscono i rifiuti i residenti delle vie Del Signore e Morsillara che delimitano territorialmente i due comuni, si rimpallano le competenze.
Con il sindaco di Stefanaconi Salvatore Di Sì che sostiene come essendo il punto di raccolta del Calvario utilizzato soprattutto dai santonofresi, spetti proprio a quest'ultima amministrazione provvedere.
Diametralmente opposta la versione del sindaco Tito Rodà secondo il quale, invece, l'accordo tacito tra le due amministrazioni preveda una suddivisione delle incombenze con il comune di Sant'Onofrio che deve provvedere, come di fatto sta facendo presso il punto di conferimento ubicato in prossimità delle case popolari, alla raccolta dei rifiuti dal Calvario in giù (via Morsillara), mentre il comune di Stefanaconi dovrebbe provvedere alla raccolta dal Calvario in su (via Del Signore).
A farne le spese, nel frattempo, gli incolpevoli cittadini che a questo punto della diatriba si sono perfino stancati di fare la spola tra i due municipi e non sanno più che pesci prendere.
A farsi interprete di questo malessere, l'associazione “Morsillara onlus” con il presidente Filippo Trimboli per il quale i “residenti della frazione Morsillara si trovano ancora una volta nella paradossale situazione di chi vive nella terra di mezzo, dove tutto appare sfumato e indefinito”.
“Eppure - evidenzia il presidente - tutti si ricordano di noi quando dobbiamo pagare le tasse e le imposte, anche quelle relative ai servizi comunali”.
Per Trimboli ai “cittadini poco importa delle ragioni dell'uno o dell'altro, avendo tutti noi a cuore esclusivamente gli interessi dei nostri figli e delle nostre famiglie che si trovano ormai da settimane a vivere in condizioni igienico-sanitarie davvero precarie”.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud)