Nino Pezzo |
(SANT‘ONOFRIO) La notizia è di quelle destinate a lasciare il segno.
Le dimissioni anzitempo da segretario cittadino dell’Udc dell’architetto Antonino Pezzo certificano di fatto lo stato di fibrillazione all’interno del partito dove nulla faceva presagire questo epilogo e fanno venire meno, almeno per il momento, uno dei protagonisti del dibattito politico locale.
La comunicazione formale è avvenuta nella serata di martedì scorso, nel corso di una riunione del direttivo tenuta fino all’ultimo momento sotto traccia ed alla quale ha partecipato anche il capogruppo dello scudocrociato in consiglio regionale Ottavio Bruni.
Sulle motivazioni alla base della clamorosa decisione l’interessato non si sbottona e non rilascia alcuna dichiarazione, ma da indiscrezioni trapelate si viene a conoscenza delle divergenze tra il segretario Pezzo ed il direttivo appalesatesi negli ultimi tempi e da imputare più che ad uno specifico episodio politico alla constatazione del venire meno del reciproco rapporto di sintonia e fiducia.
E così, mentre ora ci si interroga su chi sarà il designato a raccogliere il testimone del rilancio di un partito che sia a livello locale che nazionale vive un momento di particolare difficoltà, non ci si può esimere dal tracciare un bilancio dell‘attività svolta dal segretario dimissionario.
Già commissario cittadino, Nino Pezzo era stato eletto segretario, all’unanimità e per acclamazione, circa un anno e mezzo fa nel corso di un congresso in cui aveva anche ricevuto la “benedizione” degli allora vertici regionali e provinciali del partito nonché del sindaco Tito Rodà.
Ma proprio alla segreteria Pezzo era di li a poco toccato il compito di “rompere” con l’amministrazione comunale gestendo il delicato passaggio del gruppo consiliare e dell’intero partito dalla maggioranza ad una opposizione comunque sempre dichiarata “propositiva”.
In effetti, proprio l’Udc si rivelava nello scenario amministrativo locale come la compagine più attiva e battagliera, promuovendo una serie di azioni di denuncia politica a mezzo stampa e volantini.
L’evidente ritardo nell’adozione del piano strutturale comunale, la mancata apertura del centro di aggregazione giovanile di via Raffaele Teti, il trasferimento ad altre mansioni delle maestre dell’asilo nido e la chiusura definitiva della struttura, l’occasione persa per l’accesso alla procedura di ripiano dei debiti della pubblica amministrazione costituiscono alcune delle tematiche che in questi mesi hanno visto fortemente contrapporsi i vertici scudocrociati all’amministrazione Rodà.
Anche sulla paventata apertura in località Vajoti di una mega discarica per il conferimento di mezzo milione di tonnellate di rifiuti pericolosi l’Udc ha svolto un ruolo determinante rendendo di pubblico dominio lo stato avanzato della fase di progettazione dell‘impianto “dei veleni”, successivamente bloccato dal ricorso presentato in sede giurisdizionale amministrativa dall’amministrazione comunale.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 21/03/2014)