(Sant’Onofrio) Gli immobili abbandonati e disabitati sono una realtà significativa nel nostro Paese. Si contano ormai numerose abitazioni abbandonate e molte, moltissime, quelle diroccate e pericolose per l’incolumità dei Santonofresi, che popolano il centro storico.
Negli anni i giovani hanno preferito, spostarsi verso la periferia del paese, lasciando le piccole abitazioni dei propri genitori abbandonate al loro destino e al destino dei loro ultimi abitanti, sarebbe necessario invertire questo trend volto allo spopolamento e all’abbandono.
Così, la “Cuntura” originariamente il quartiere più popolato, anno dopo anno ha assistito ad un forte diradamento dei cittadini residenti.
Tante sono le cause dell’allontanamento progressivo dal centro storico, e il conseguente abbandono delle vecchie abitazioni, in particolare, sono da ricercare nella difficoltà della vendita a terzi, spesso si tratta di piccole costruzioni ereditate da più persone con poco interesse a vendere, a volte si tratta di casette con proprietari emigrati all’estero con oggettive difficoltà cui una tortuosa burocrazia ne scoraggia la vendita, (procure bilingue, atti notarili, titoli di proprietà, successioni, ecc). Inoltre trattandosi di piccole abitazioni di pochi metri quadrati, risultano insufficienti alle reali esigenze delle giovani coppie, che preferiscono case con tutti i confort possibili e tutti gli standard urbanistici. Il destino del centro storico di Sant’Onofrio sembra segnato, le decine e decine di case abbandonate, si trasformeranno in ruderi fatiscenti destinati a crollare, con erbacce e rampicanti sui muri, cornicioni che si staccano, porte divelte e tetti sfondati, case in parte crollate che minano quotidianamente la pubblica incolumità.
In soccorso allo spopolamento e all’abbandono delle vecchie case, sarebbe utile che il Comune si proponesse di velocizzare l’iter per il rilascio di permessi, autorizzazioni e concessioni a costruire alleggerendo l’ormai arcaico regolamento edilizio, favorendo una politica che incoraggi il recupero di queste aree, e che la Regione Calabria, attraverso quello che resta dai Fondi Europei, istituisca incentivi non solo sul piano delle agevolazioni procedurali, ma anche in termini di premi volumetrici, per coloro che promuovano operazioni di recupero del patrimonio edilizio abbandonato e recupero del centro storico con fondi per il rifacimento della rete idrica, fognaria, del gas/metano e del manto stradale.
© www.lavocedisantonofrio.net