Sant'Onofrio: le statue dell'affruntata |
Un annuncio che per certi aspetti aveva gettato nello sconforto non solo il sacerdote ma tutta la comunità. Un segnale di resa, forse di paura alla luce degli ultimi fatti di violenza criminale che in questi ultimi tempi si sono abbattuti con inaudita ferocia sul territorio di Stefanaconi seminando morte e tragedie. «Sono questi momenti – ha detto don Salvatore Santaguida dall'altare della Chiesa matrice – che devono far riscoprire alla nostra comunità, ai nostri giovani, il senso dalla fede, dell'amore, del perdono della tolleranza».
Parole che sono state subito recepite al punto che ieri pomeriggio un gruppo di persone vicine alla parrocchia si sono fatte avanti ed hanno manifestato la loro volontà a rinnovare il secolare rito dell'Affruntata.
Otto anni fa è stato proprio il parroco di Stefanaconi a sperimentare le nuove regole per sottrarre il monopolio delle statue agli uomini delle cosche che non perdevano occasione per rendere visibile il loro potere. Sulla base di quella decisione don Salvatore cominciò ad assegnare le statue attraverso un metodo a dir poco rivoluzionario per qui tempi, quello del sorteggio tra tutti i partecipanti, eliminando offerte e incanti. Nessuna prepotenza, nessuna dimostrazione di potere ma solo un momento di partecipazione ai riti della Settimana santa e in particolare alla resurrezione di Gesù. A distanza di anni quanto praticato a Stefanaconi da don Salvatore Santaguida, anche per volontà del vescovo mons. Luigi Renzo, è stato esteso in tutti i comuni della Diocesi. Lo stesso metodo è stato applicato a Sant'Onofrio dal parroco don Franco Fragalà.
(Nicola Lopreiato Gazzetta del Sud 07/04/2012)