(STEFANACONI) Il “concorso della discordia” irrompe nella campagna elettorale da poco avviata e minaccia di catalizzare l’attenzione di cittadini e forze politiche locali.
A dare il fuoco alle polveri il gruppo consiliare “Progetto Stefanaconi”, composto da Fortunato Griffo, Nicola Carullo e Salvatore Di Sì, quest’ultimo candidato a sindaco della lista “Di Sì per l’Unità”, già ampiamente accreditata per la vittoria finale della ormai imminente competizione amministrativa.
Il gruppo di minoranza non sembra aver proprio digerito le modalità e la tempistica di svolgimento, a suo dire “sospetti”, del concorso per la selezione a tempo indeterminato ed in regime di part time di un Istruttore direttivo bandito dall’esecutivo guidato dal sindaco uscente Saverio Franzè.
Un concorso che, come facilmente prevedibile in questo periodo di imperversante crisi occupazionale, ha registrato l’adesione di oltre 120 giovani partecipanti, tutti attratti dal miraggio del “posto fisso”.
Con una nota inviata al sindaco, al presidente della commissione concorsuale, al segretario comunale e per conoscenza anche al prefetto di Vibo Valentia, Griffo, Carullo e Di Sì evidenziano la loro “grande meraviglia nell’apprendere dall’albo pretorio dell’ente che, nonostante la campagna elettorale in pieno svolgimento, è stata convocata la preselezione del concorso per il prossimo 27 aprile, mentre le due prove scritte sono già state fissate per il 3 e 4 maggio prossimi”.
La “cadenza temporale dello svolgimento delle prove porta gli scriventi a chiedersi “perché il concorso si svolge in piena campagna elettorale e le prove si vogliono concludere prima della proclamazione del nuovo sindaco?”.
Dubbi pesanti i tre consiglieri di minoranza esprimono anche sulla “regolarità formale e sostanziale delle procedure” per un concorso per il quale stando ai “soliti bene informati è stato già individuato e messo in circolazione il nome del vincitore”.
Da qui il pressante invito al sindaco Franzè a voler “sospendere con effetto immediato le procedure concorsuali, così ristabilendo un minimo di serenità e tranquillità allo svolgimento della campagna elettorale.
Ove così non fosse, il candidato a sindaco Salvatore Di Sì s’impegna sin d’ora, una volta eletto, a “verificare tutti gli atti inerenti lo svolgimento regolare del concorso non esitando a segnalare alla Procura della Repubblica gli eventuali profili di illegittimità riscontrati”.
(Raffaele Lopreiato gazzetta del sud 21/04/2012)