SANT’ONOFRIO: FONDO SALVA ENTI, SUL COMUNE PIOVONO LE CRITICHE DI PD E UDC

(SANT‘ONOFRIO) Se l'amministrazione comunale sembra aver scelto in questo ultimo periodo la via del silenzio mediatico, non altrettanto sembrano voler fare le forze politiche d'opposizione.
Che, viceversa, non perdono occasione per mettere sulla graticola il sindaco Tito Rodà e la sua squadra denunciandone le vere o presunte inefficienze amministrative.
In tale ottica, troppo ghiotta per essere sprecata deve essere sembrata ai rappresentanti locali di Pd e Udc l'occasione della mancata adesione del comune di Sant'Onofrio alle procedure previste dal decreto legge n. 35/2013 finalizzato al pagamento dei debiti insoluti della pubblica amministrazione.
E così, lancia in resta, nel giro di meno di ventiquattr’ore gli interventi di chiara critica dell'operato dell'amministrazione di centrodestra si sono succeduti, quasi a voler chiudere a tenaglia il malcapitato sindaco Rodà.
Ad aprire le danze, il Partito Democratico con un affondo del segretario Giuseppe Ruffa.
In una nota, l'esponente politico, dopo aver precisato che l’intervento non vuole prestarsi alla “solita retorica dell’opposizione”, mette in evidenza la situazione al limite del dissesto finanziario con “oltre sei milioni di euro di debiti iscritti nel bilancio 2012”.
Una situazione da allarme rosso quella segnalata dal segretario cittadino, aggravata dall’“inefficienza di un'amministrazione muta e sorda”.
Per Ruffa la mancata adesione alle procedure di solvibilità dei debiti delle amministrazioni locali è un “comportamento ingiustificabile” anche perché “mentre Stefanaconi, Filogaso e Maierato ricevono dalla Cassa Depositi e Prestiti soldi freschi per importi di milioni di euro, Sant’Onofrio resta a bocca asciutta”.
Tagliente il giudizio con il quale il segretario Pd liquida l’amministrazione Rodà, esortata a “non perdere assolutamente questa occasione” e nel contempo a prendere in considerazione l’ipotesi di “andare a casa e lasciare il posto a chi vuole e sa amministrare”.
L'Udc, dal canto suo, non rimane certo a guardare con il segretario Antonino Pezzo che non esita a definire Sant'Onofrio un "treno senza manovratore e condannato a deragliare".
Il segretario scudocrociato si chiede quindi per quale motivo si è "ritenuto di non avvalersi di questa opportunità?".
Due le possibili risposte: "sindaco e maggioranza sono completamente inadeguati, come da tempo noi lamentiamo, o sono a conoscenza di qualche tesoretto che tutto il paese ignora".
Certo, argomenta Pezzo, "cogliere questa opportunità significava dare sollievo a molte imprese e di conseguenza garantire tranquillità a diverse famiglie".
Poco praticabile viene infine ritenuta la possibilità di aderire alla procedura di restituzione del debito pubblico con la scappatoia del termine ultimo del 15 settembre prossimo in quanto il "novanta per cento della dotazione complessiva del fondo è stato già assegnato ai comuni più vigili e attenti che ne hanno fatto richiesta".
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 04/06/2013)