(SANT’ONOFRIO) Come poche altre volte era successo nella storia recente, la comunità di Sant’Onofrio si è ritrovata lo scorso 26 settembre per una serata davvero “speciale” che ha regalato momenti di intensa e autentica commozione.
L’occasione, il commiato di Dulia De Leòn Cordon, originaria del Guatemala e consorella del Cenacolo Domenicano, che dopo quasi nove anni di permanenza in paese è stata designata a dirigere la casa madre di Genova, dove riposa la fondatrice dell’ordine Ermelinda Rigon.
Presenza discreta e garbata, suor Dulia si è distinta in questi anni di apostolato missionario al servizio della comunità santonofrese per la sua capacità organizzativa e la predisposizione al dialogo tanto da farla diventare punto di riferimento imprescindibile per i ragazzi, giovani ed anziani.
Catechista, formatrice dei lettori della Sacra Parola, responsabile del Banco Alimentare ed animatrice di un nutrito gruppo anziani, suor Dulia ha saputo testimoniare nel modo più autentico e genuino i principi evangelici della carità e dell’amore, portando con la sua presenza e la sua parola sollievo agli ammalati, ai carcerati ed a tutti coloro che si trovavano in condizioni di difficoltà umana e spirituale.
E questo suo zelo missionario, sempre interpretato con la dolcezza del sorriso e l‘accoglienza solidale presso la casa di via Marcellina dove insieme alle consorelle suor Margherita e suor Candida ha saputo infondere speranza e fiducia ai tanti che quotidianamente vi si rivolgevano, è stato ampiamente riconosciuto ed attestato dai santonofresi anche in occasione di quello che nella speranza di tutti è stato un “arrivederci piuttosto che un addio”.
A farsi interprete dei sentimenti comunitari il parroco don Franco Fragalà che, nel corso della celebrazione eucaristica presieduta insieme ai confratelli don Maurizio Raniti e don Fortunato Figliano in una chiesa matrice gremita di fedeli, nel delinearne il ruolo svolto ha definito il Cenacolo Domenicano un “dono di Dio alla nostra comunità”.
Da parte sua, nel breve intervento di saluto, suor Dulia ha ripercorso a grandi linee l’ apostolato a Sant’Onofrio ricordando i “tanti momenti vissuti con tutti voi di gioia e di dolore, di vita e di morte, di conflitto e di pace, ma sempre nella consapevolezza che ogni accadimento umano serve ad avvicinarci un po’ di più a Cristo”.
Da qui l’accorato appello ai gruppi, ai singoli fedeli, all’intera comunità parrocchiale a vivere in modo “unitario e fraterno la propria fede, bandendo le divisioni e sempre riconoscendosi nei principi evangelici”.
A margine della celebrazione eucaristica e, a seguire, nel momento conviviale organizzato presso l’oratorio parrocchiale di via San Gerardo, tanti gli attestati di stima verso suor Dulia, ad ulteriore conferma di un impegno missionario che ha saputo conquistare davvero tutti.
Oltre al sindaco Tito Rodà, da segnalare gli interventi di Antonio Arcella (diacono), Giuseppe Barbieri (Pro loco, La Voce e Kaos), Giovanna Lopreiato ed Elisa Fusca (Azione Cattolica), Maria Teresa D’Urzo (Rinnovamento nello spirito), Rina Assisi (Gruppo anziani), Onofrio Pezzo (Confraternita del SS. Rosario).
L’occasione, il commiato di Dulia De Leòn Cordon, originaria del Guatemala e consorella del Cenacolo Domenicano, che dopo quasi nove anni di permanenza in paese è stata designata a dirigere la casa madre di Genova, dove riposa la fondatrice dell’ordine Ermelinda Rigon.
Presenza discreta e garbata, suor Dulia si è distinta in questi anni di apostolato missionario al servizio della comunità santonofrese per la sua capacità organizzativa e la predisposizione al dialogo tanto da farla diventare punto di riferimento imprescindibile per i ragazzi, giovani ed anziani.
Catechista, formatrice dei lettori della Sacra Parola, responsabile del Banco Alimentare ed animatrice di un nutrito gruppo anziani, suor Dulia ha saputo testimoniare nel modo più autentico e genuino i principi evangelici della carità e dell’amore, portando con la sua presenza e la sua parola sollievo agli ammalati, ai carcerati ed a tutti coloro che si trovavano in condizioni di difficoltà umana e spirituale.
E questo suo zelo missionario, sempre interpretato con la dolcezza del sorriso e l‘accoglienza solidale presso la casa di via Marcellina dove insieme alle consorelle suor Margherita e suor Candida ha saputo infondere speranza e fiducia ai tanti che quotidianamente vi si rivolgevano, è stato ampiamente riconosciuto ed attestato dai santonofresi anche in occasione di quello che nella speranza di tutti è stato un “arrivederci piuttosto che un addio”.
A farsi interprete dei sentimenti comunitari il parroco don Franco Fragalà che, nel corso della celebrazione eucaristica presieduta insieme ai confratelli don Maurizio Raniti e don Fortunato Figliano in una chiesa matrice gremita di fedeli, nel delinearne il ruolo svolto ha definito il Cenacolo Domenicano un “dono di Dio alla nostra comunità”.
Da parte sua, nel breve intervento di saluto, suor Dulia ha ripercorso a grandi linee l’ apostolato a Sant’Onofrio ricordando i “tanti momenti vissuti con tutti voi di gioia e di dolore, di vita e di morte, di conflitto e di pace, ma sempre nella consapevolezza che ogni accadimento umano serve ad avvicinarci un po’ di più a Cristo”.
Da qui l’accorato appello ai gruppi, ai singoli fedeli, all’intera comunità parrocchiale a vivere in modo “unitario e fraterno la propria fede, bandendo le divisioni e sempre riconoscendosi nei principi evangelici”.
A margine della celebrazione eucaristica e, a seguire, nel momento conviviale organizzato presso l’oratorio parrocchiale di via San Gerardo, tanti gli attestati di stima verso suor Dulia, ad ulteriore conferma di un impegno missionario che ha saputo conquistare davvero tutti.
Oltre al sindaco Tito Rodà, da segnalare gli interventi di Antonio Arcella (diacono), Giuseppe Barbieri (Pro loco, La Voce e Kaos), Giovanna Lopreiato ed Elisa Fusca (Azione Cattolica), Maria Teresa D’Urzo (Rinnovamento nello spirito), Rina Assisi (Gruppo anziani), Onofrio Pezzo (Confraternita del SS. Rosario).
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 01-10-2013)