Consiglio Provinciale Vibo Valentia |
Con 15 voti a favore, cinque contrari e un astenuto il consiglio provinciale approva il Piano di dimensionamento della rete scolastica. Non passa, invece, a sorpresa, la variazione di bilancio – un milione e 600mila euro in entrata – e sui titoli di coda della seduta si scatena il putiferio.
La votazione sul punto all'ordine del giorno avviene, infatti, nel momento in cui il consigliere di maggioranza Giuseppe Altieri si trova sulla porta dell'aula consiliare impegnato in una telefonata. Il conteggio finisce in parità. Dieci per l'opposizione, dieci per la maggioranza, che, però, tende a ritenere presente Giuseppe Altieri. Il confronto si scalda. Volano parole pesanti. Dai banchi dell'opposizione, Rodolico, Pititto e Crupi alzano le barricate. In conclusione, la variazione di bilancio non passa. Ma la maggioranza non molla e il Consiglio è stato convocato, in seduta straordinaria, per domani mattina alle 11.
All'ordine del giorno, naturalmente, l'approvazione della variazione di bilancio. Il piatto forte della riunione consiliare era, comunque, il Piano di dimensionamento. Non sono mancate le schermaglie e soprattutto, a votazione conclusa, non è mancato il disappunto del sindaco di
Zungri, Francesco Galati, e della folta delegazione composta dal personale della scuola e da numerosi cittadini. «È stato approvato un piano viziato da evidenti illegittimità – tuona Galati – e Zaccanopoli è stata aggregata a Cessaniti anziché Zungri violando il criterio della continuità territoriale. Ricorreremo al Tar».
Zungri, Francesco Galati, e della folta delegazione composta dal personale della scuola e da numerosi cittadini. «È stato approvato un piano viziato da evidenti illegittimità – tuona Galati – e Zaccanopoli è stata aggregata a Cessaniti anziché Zungri violando il criterio della continuità territoriale. Ricorreremo al Tar».
Le polemiche sul piano non vanno oltre. Vuol dire che grosso modo le aspettative sono state soddisfatte. In realtà, dalla relazione dell'assessore all'Istruzione Pasquale Fera emerge tutto il lavoro portato avanti in quasi tre mesi di riunioni e confronto con le parti sociali, i sindaci, le istituzioni. C'era il rischio che saltassero 18 dirigenze, non è successo e questo suona a merito, sottolinea Fera, della commissione che ha avuto una grande capacità di ascolto e di sintesi. «Probabilmente si poteva fare anche meglio – afferma l'assessore – ma le sollecitazioni della Regione ci suggerivano un dimensionamento con cifre alte per evitare chiusure di istituti nei prossimi anni anche di fronte al calo del numero degli alunni. Noi abbiamo salvato tutto il possibile. Né potevamo aspettare ancora perchè incombeva ormai il rischio del commissariamento».
La lettura del Piano con la composizione dei vari istituti dà il via alle schermaglie consiliari e alla presentazione di due emendamenti da parte dell'opposizione a lavori in corso. Il primo a firma del consigliere Nicola Crupi mira alla soppressione degli istituti omnicomprensivi e il secondo, sottoscritto da Francesco Pititto e dallo stesso Crupi, punta a ridisegnare la situazione di Zungri, ipotizzando un istituto comprensivo formato da Zungri, Spilinga e Zaccanapoli con la scuola di Joppolo accorpata a Ricadi. Gli emendamenti vanno incontro a netta bocciatura.
In sintesi, la rete scolastica vibonese, a partire dal prossimo anno e fatti salvi i possibili ritocchi da parte della Regione, sarà costituita da quattro istituti omnicomprensivi (Filadelfia, Nicotera, Soriano e Pizzo), 21 istituti comprensivi di cui 10 senza etichettature di sorta (San Calogero, San Costantino, Soriano, Briatico, Nicotera, Tropea, Mileto e in città l'i.c. Garibaldi, i.c. Murmura e Vibo Marina) e 11 situati in territorio montano (Filadelfia, Dinami, Rombiolo, Acquaro, Gerocarne, due a Serra San Bruno, Ricadi, Cessaniti, Maierato, Monterosso).
Zungri, ritenuta area a forte disagio geografico, rimane come istituto comprensivo, ma sarà data in reggenza. Mantengono la dirigenza in quanto situati in comuni sciolti per mafia gli istituti comprensivi di Sant'Onofrio, Fabrizia e Nardodipace, nonché l'omnicomprensivo di Nicotera. Va rilevato che relativamente a questi quattro istituti, il consigliere Giuseppe Rodolico, intervenendo nel dibattito, ha chiesto che nel piano venisse eliminata per ognuno di essi la dicitura «comune ad alta densità mafiosa» per sostituirla con «comune sciolto per mafia» meno offensiva per la cittadinanza. Due i circoli rimasti in piedi in città, il primo e il terzo, mentre il convitto Filagieri mantiene la sua specificità senza subìre alcuna variazione alla sua organizzazione.
Dieci gli istituti superiori con l'Ite di Mileto che viene accorpato all'Itis "Fermi" e l'Istituto d'Arte "Colao" al liceo classico "Morelli".
Non manca, a sorpresa, la variazione dell'ultimo momento. Peraltro, significativa. Dal Nautico di Pizzo è stata staccata una non meglio precisata sezione tecnica che è stata aggregata all'Itg, istituto al quale era già aggregato l'Ipsia. I numeri salgono così a 646 contro i 602 precedenti e la situazione diventa del tutto tranquilla anche perchè l'omnicomprensivo di Pizzo, nonostante lo "scorporamento" sul filo di lana, può contare su ben 1139 alunni. Ora la palla passa alla Regione che dovrà provvedere entro il 31 gennaio 2012.
(Pino Brosio Gazzetta del sud 22/12/2011)