(SANT‘ONOFRIO) Investito durante il mese di settembre da tutta una serie di precipitazioni piovasche fuori dell’ordinario, il territorio del comune di Sant’Onofrio, come d’altronde quelli di quasi tutti i centri del vibonese, ha subito danni e devastazioni di vaste proporzioni.
Frane di varia intensità, cedimenti di interi tratti di strade comunali e provinciali, rottura degli argini di fossi e canali, rete idrica e fognaria saltate in diversi punti del centro abitato, pali dell’illuminazione pubblica divelti.
Questo, in sintesi, il bilancio dei danni ingenti causati dalle recenti ondate di maltempo, senza trascurare quelli altrettanto rilevanti occorsi ai beni di proprietà dei cittadini.
A farsi carico delle diverse situazioni di emergenza, l’amministrazione comunale con il sindaco Onofrio Maragò e diversi consiglieri in prima linea con uno sparuto gruppo di operai comunali e di volontari ad evitare ulteriori gravi conseguenze per la popolazione.
Superata comunque, almeno per il momento, la fase acuta dell’emergenza, l’ufficio tecnico comunale è ormai da diversi giorni impegnato a fare la conta analitica dei danni subiti nella prospettiva di individuare, stante l’esiguità dei fondi bilancio disponibili, le necessarie priorità di intervento.
Particolarmente delicata appare la situazione relativa al depuratore comunale che rischia ormai concretamente un cedimento strutturale con le immaginabili conseguenze di tipo ambientale e sanitario che ne potrebbero derivare addirittura per l’intero territorio provinciale.
Lungo è poi l’elenco delle arterie cittadine che hanno subito, per come descritto dall’amministrazione comunale, il “definitivo tracollo strutturale, causato dalla violenza con la quale l’acqua piovana ha trasportato i detriti sollevando il manto bituminoso e creando profonde buche nel centro abitato e nella periferia”.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, l’“esondazione dei torrenti Lavatoio e Scotrapiti che ha arrecato danni ingenti anche ai terreni limitrofi”.
Gravissima appare infine la situazione della strada provinciale “Sant’Onofrio-Vibo Valentia” già in diversi punti precedentemente transennata con pericolosi cordoli di cemento a seguito di numerosi cedimenti del manto stradale.
Dopo gli ultimi casi di precipitazioni piovasche l’arteria, che è considerata di vitale importanza per i collegamenti tra il centro abitato e la città capoluogo, versa in condizioni di assoluto degrado e abbandono. Ciò anche a causa dei diversi guardrail divelti che accrescono ulteriormente la situazione di pericolo della strada, tanto da sconsigliarne ormai la percorrenza anche in occasione di piogge lievi.
Su queste premesse si fonda il “grido d’allarme” dell’amministrazione Maragò che nel chiedere la “collaborazione delle istituzioni preposte alla salvaguardia del territorio al fine di garantirne la salvaguardia idrogeologica” esorta altresì i “vari enti coinvolti, Provincia in primis, a voler provvedere celermente alla messa in sicurezza delle infrastrutture di propria competenza”.
Frane di varia intensità, cedimenti di interi tratti di strade comunali e provinciali, rottura degli argini di fossi e canali, rete idrica e fognaria saltate in diversi punti del centro abitato, pali dell’illuminazione pubblica divelti.
Questo, in sintesi, il bilancio dei danni ingenti causati dalle recenti ondate di maltempo, senza trascurare quelli altrettanto rilevanti occorsi ai beni di proprietà dei cittadini.
A farsi carico delle diverse situazioni di emergenza, l’amministrazione comunale con il sindaco Onofrio Maragò e diversi consiglieri in prima linea con uno sparuto gruppo di operai comunali e di volontari ad evitare ulteriori gravi conseguenze per la popolazione.
Superata comunque, almeno per il momento, la fase acuta dell’emergenza, l’ufficio tecnico comunale è ormai da diversi giorni impegnato a fare la conta analitica dei danni subiti nella prospettiva di individuare, stante l’esiguità dei fondi bilancio disponibili, le necessarie priorità di intervento.
Particolarmente delicata appare la situazione relativa al depuratore comunale che rischia ormai concretamente un cedimento strutturale con le immaginabili conseguenze di tipo ambientale e sanitario che ne potrebbero derivare addirittura per l’intero territorio provinciale.
Lungo è poi l’elenco delle arterie cittadine che hanno subito, per come descritto dall’amministrazione comunale, il “definitivo tracollo strutturale, causato dalla violenza con la quale l’acqua piovana ha trasportato i detriti sollevando il manto bituminoso e creando profonde buche nel centro abitato e nella periferia”.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, l’“esondazione dei torrenti Lavatoio e Scotrapiti che ha arrecato danni ingenti anche ai terreni limitrofi”.
Gravissima appare infine la situazione della strada provinciale “Sant’Onofrio-Vibo Valentia” già in diversi punti precedentemente transennata con pericolosi cordoli di cemento a seguito di numerosi cedimenti del manto stradale.
Dopo gli ultimi casi di precipitazioni piovasche l’arteria, che è considerata di vitale importanza per i collegamenti tra il centro abitato e la città capoluogo, versa in condizioni di assoluto degrado e abbandono. Ciò anche a causa dei diversi guardrail divelti che accrescono ulteriormente la situazione di pericolo della strada, tanto da sconsigliarne ormai la percorrenza anche in occasione di piogge lievi.
Su queste premesse si fonda il “grido d’allarme” dell’amministrazione Maragò che nel chiedere la “collaborazione delle istituzioni preposte alla salvaguardia del territorio al fine di garantirne la salvaguardia idrogeologica” esorta altresì i “vari enti coinvolti, Provincia in primis, a voler provvedere celermente alla messa in sicurezza delle infrastrutture di propria competenza”.
Raffaele Lopreiato