STEFANACONI: ANTENNA CORRETTO L'OPERATO DEL COMUNE

(STEFANACONI) Giunge all’epilogo conclusivo la vicenda che ormai da diversi mesi vede contrapposta la comunità di Stefanaconi alla compagnia telefonica Wind.
All’origine della querelle la decisione della Wind di procedere all’installazione di un’antenna di telefonia mobile per l’emissione di campi elettromagnetici ad alta frequenza a ridosso del centro abitato ed in prossimità degli edifici scolastici.
Ad accentuare ulteriormente la preoccupazione dei cittadini, la constatazione che il traliccio alto più di venticinque metri sarebbe dovuto sorgere in un’area classificata “R4” in quanto considerata ad elevatissimo rischio di dissesto idrogeologico.
Una situazione di oggettivo rischio per le possibili gravi ricadute ambientali e sulla salute pubblica tanto da indurre di recente la Procura della Repubblica di Vibo Valentia a procedere al sequestro cautelativo del cantiere dove avrebbero dovuto realizzarsi i lavori dell’impianto.
A scrivere probabilmente la parola fine è ora il Consiglio di Stato con la sentenza che rigetta l’ordinanza con la quale il Tar Calabria aveva precedentemente sospeso l’efficacia dei provvedimenti adottati dal comune di Stefanaconi per la demolizione delle opere abusivamente realizzate da Wind.
Di fatto con questa decisione il massimo consesso di giustizia amministrativa accoglie e fa proprie le argomentazioni addotte dagli avvocati Maria Teresa Santaguida e Domenico Sorace in rappresentanza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Di Sì.
Nello specifico, viene confermata la legittimità dei provvedimenti adottati dall’ente a fronte di interventi edilizi realizzati dalla società di telecomunicazione in assenza delle necessarie autorizzazioni.
La paventata realizzazione dell’impianto Wind, lo ricordiamo, aveva provocato una forte mobilitazione nella comunità di Stefanaconi con la costituzione di un agguerrito Comitato “NO Antenna” cui avevano aderito oltre 1300 cittadini.
E proprio dal presidente del comitato Raffaele Arcella erano partite una serie di bordate contro l’operato del Genio Civile e della stessa amministrazione comunale considerata almeno in alcuni delicati passaggi della vicenda “fin troppo morbida se non addirittura acquisciente” nei confronti della Wind.
Appare quindi comprensibile, nel momento del successo della battaglia giudiziaria intrapresa, la volontà del sindaco Di Sì di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
E così, dopo aver evidenziato come ancora una volta il comune di Stefanaconi ha dimostrato di avere “agito correttamente e nel pieno rispetto dei principi di legalità e trasparenza”, il primo cittadino non nasconde la propria soddisfazione per la “difficile battaglia condotta e vinta contro un colosso delle telecomunicazioni”.
“Non intendo polemizzare - è la stoccata conclusiva di Di Sì - sulle inesattezze circa presunte omissioni o ritardi nell’assumere non meglio precisate iniziative, essendo obiettivo primario dell’amministrazione comunale da me guidata la difesa degli interessi della collettività in piena aderenza con i principi di legalità e trasparenza ”.

Raffaele Lopreiato