GAZZETTA DEL SUD 01/09/2016 |
SANT'ONOFRIO: FURTI NELLE CAPPELLE CIMITERO SOTTO TIRO
(Sant'Onofrio) Come sempre succede durante la stagione estiva, il cimitero comunale divienemeta obbligata per la visita ai defunti non solo per i residenti ma anche per i tanti emigrati di ritorno.
E proprio in questo particolare periodo si stanno succedendo da parte di numerosi cittadini le preoccupate segnalazioni di furti ad opera di ignoti di piante, vasi e suppellettili varie che si trovano presso le diverse cappelle ed edicole funerarie.
Si tratta di un fenomeno che, considerata la frequenza con la quale si verifica, non può assolutamente essere derubricato a mera "ragazzata" e , nondimeno, sta creando grande sconcerto presso i cittadini anche perché va a toccare il sentimento di "pietas mortis" che da sempre unisce idealmente questa comunità.
Ormai da tempo immemore il cimitero comunale e' privo di un custode e le proposte via via avanzate di una privatizzazione dei servizi di piccola manutenzione, riesumazione e vigilanza non hanno mai trovato la seria considerazione da parte delle amministrazioni via via succedutesi.
E proprio in questo particolare periodo si stanno succedendo da parte di numerosi cittadini le preoccupate segnalazioni di furti ad opera di ignoti di piante, vasi e suppellettili varie che si trovano presso le diverse cappelle ed edicole funerarie.
Si tratta di un fenomeno che, considerata la frequenza con la quale si verifica, non può assolutamente essere derubricato a mera "ragazzata" e , nondimeno, sta creando grande sconcerto presso i cittadini anche perché va a toccare il sentimento di "pietas mortis" che da sempre unisce idealmente questa comunità.
Ormai da tempo immemore il cimitero comunale e' privo di un custode e le proposte via via avanzate di una privatizzazione dei servizi di piccola manutenzione, riesumazione e vigilanza non hanno mai trovato la seria considerazione da parte delle amministrazioni via via succedutesi.
Cosicché il servizio di controllo garantito dal comune si è, al massimo, concretizzato nel garantire l'apertura mattutina e la chiusura serale dei diversi cancelli di accesso al cimitero.
Che quindi rimane di fatto e per l'intera giornata incustodito, con i pochi cittadini volenterosi che di volta in volta si prendono il compito di segnalare ai competenti uffici comunali eventuali problemi o anomalie.
Anche il servizio di camera mortuaria appare alquanto carente e spesso e' oggetto di critiche da parte di familiari dei defunti.
All'amministrazione Marago', da poco insediatesi, il compito di individuare soluzioni celeri e praticabili in grado di ridare la necessaria dignità che questo luogo merita ed al contempo reprimere azioni ed atti contrari alla legge ed al buon gusto.
Che quindi rimane di fatto e per l'intera giornata incustodito, con i pochi cittadini volenterosi che di volta in volta si prendono il compito di segnalare ai competenti uffici comunali eventuali problemi o anomalie.
Anche il servizio di camera mortuaria appare alquanto carente e spesso e' oggetto di critiche da parte di familiari dei defunti.
All'amministrazione Marago', da poco insediatesi, il compito di individuare soluzioni celeri e praticabili in grado di ridare la necessaria dignità che questo luogo merita ed al contempo reprimere azioni ed atti contrari alla legge ed al buon gusto.
Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 30/08/2016
SANT'ONOFRIO: ALLOGGI ATERPA RISCHIO CROLLO IL DRAMMA DI SETTE FAMIGLIE
(Sant'Onofrio) Sconforto e rabbia sono i sentimenti prevalenti tra i residenti presso le due palazzine Aterp di via Alcide De Gasperi.
Sono dodici le famiglie assegnatarie di altrettanti alloggi ottenuti dopo anni di attese e lungaggini burocratiche che comunque non si vogliono rassegnare ad un futuro di incertezze nonostante la conclamata oggettiva difficoltà della situazione che stanno vivendo sulla loro pelle.
Su quelle palazzine, infatti, dallo scorso 19 luglio pende un'ordinanza di "sgombero immediato e se necessario anche attraverso l'uso coatto della forza pubblica" emessa dal sindaco Onofrio Maragò stante la "situazione di assoluta pericolosita' degli edifici in questione, con accertati rischi di cedimento strutturale".
Su quelle palazzine, infatti, dallo scorso 19 luglio pende un'ordinanza di "sgombero immediato e se necessario anche attraverso l'uso coatto della forza pubblica" emessa dal sindaco Onofrio Maragò stante la "situazione di assoluta pericolosita' degli edifici in questione, con accertati rischi di cedimento strutturale".
Un provvedimento obbligato quello del primo cittadino, alla luce di una serie di carotaggi interni ed esterni effettuati dai tecnici Aterp ed i cui esiti venivano formalizzati, addirittura già ad aprile 2014, in una allarmata relazione che addirittura arrivava a disporre tout court la "improcrastinabile quanto necessaria demolizione delle due palazzine".
In effetti, anche all'occhio comune non sfuggono tutta una serie di preoccupanti indizi sul cedimento strutturale delle palazzine quali le profonde lesioni sui solai e sulle pareti di diversi alloggi e finanche sulle rampe delle scale condominiali con conseguente caduta di intonaci e calcinacci che rendono ulteriormente a rischio la quotidianità dei residenti.
Ad oggi, infatti, nonostante la perentorietà dell'ordinanza sindacale, sono ben sette le famiglie che ancora risiedono negli alloggi di via De Gasperi.
Non certo per una questione affettiva o per la mancata consapevolezza dei rischi che si corrono, ma bensì per la conclamata impossibilità finora di trovare in paese un alloggio alternativo.
È questa infatti la nota più dolente dell'intera vicenda.
Nonostante l'accorato appello del sindaco Maragò che, già in occasione del consiglio comunale durante il quale è stata affrontata la spinosa vicenda, aveva esortato i cittadini ad essere vicini al dramma di queste persone e malgrado la disponibilità a pagare il relativo canone di locazione manifestato dai vertici Aterp, allo stato le famiglie interessate non riescono a trovare alloggi adeguati alle loro esigenze.
Si tratta di famiglie perlopiù numerose e in alcuni casi con disabili e anziani a loro carico, che però mai avrebbero immaginato di trovare un "muro di indifferenza" da parte dei numerosi proprietari di case sfitte di volta in volta interpellati.
"Stiamo battendo Sant'Onofrio porta a porta - lamentano infatti in coro i residenti di via De Gasperi - ma l'iniziale disponibilità dei nostri concittadini a fittarci un alloggio si tramuta regolarmente in diffidenza e poi in aperto diniego al momento in cui spieghiamo le finalità della nostra richiesta".
Da qui l'amara constatazione delle sette famiglie che ancora vivono nelle palazzine, consapevoli dei "rischi crescenti che corriamo nel continuare a vivere in questi alloggi" ma con l'altrettanta determinata convinzione a "resistere fintanto che per noi non verrà trovata una concreta alternativa che ci faccia sentire uguali agli altri e non cittadini di serie B".
Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 20/08/2016
SANT'ONOFRIO: RIORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E SHORT LIST
In quest'ottica, nelle intenzioni del sindaco Onofrio Maragò un ruolo importante lo rivestirà lo stesso esecutivo con alcuni componenti che rivestiranno funzioni apicali per ciò che attiene la responsabilità' gestionale di delicati uffici e servizi.
È quanto si desume dalla determina n. 2658, pubblicata lo scorso primo agosto, che assegna allo stesso primo cittadino la responsabilità dell'area finanze e tributi ed all'assessore Antonio Ferito la responsabilità dell'ufficio tecnico comunale e le competenze connesse.
Confermato altresì, per come previsto dalla successiva determina n. 2659, il funzionario Paolo Petrolo a capo dell'area amministrativa dell'ente.
Sempre nell'ottica di un rilancio dell'attività amministrativa si inquadra l'avviso esplorativo per la manifestazione di interesse pubblicato lo scorso 28 luglio.
Finalità dell'avviso pubblico è la costituzione di short list di esperti dalle quali attingere determinate figure professionali.
In particolare le figure richieste riguardano la selezione di un esperto in materia finanziaria, un esperto in materia di lavori pubblici e urbanistica, un esperto in materia giuridica-legale e un autista di mezzi comunali.
Tutti gli interessati in possesso dei prescritti requisiti anagrafici e professionali potranno presentare richiesta di inserimento negli appositi elenchi dai quali, senza vincolo alcuno d'ordine di graduatoria, l'amministrazione comunale potrà attingere di volta in volta per le proprie necessità.
Raffaele Lopreiato
È quanto si desume dalla determina n. 2658, pubblicata lo scorso primo agosto, che assegna allo stesso primo cittadino la responsabilità dell'area finanze e tributi ed all'assessore Antonio Ferito la responsabilità dell'ufficio tecnico comunale e le competenze connesse.
Confermato altresì, per come previsto dalla successiva determina n. 2659, il funzionario Paolo Petrolo a capo dell'area amministrativa dell'ente.
Sempre nell'ottica di un rilancio dell'attività amministrativa si inquadra l'avviso esplorativo per la manifestazione di interesse pubblicato lo scorso 28 luglio.
Finalità dell'avviso pubblico è la costituzione di short list di esperti dalle quali attingere determinate figure professionali.
In particolare le figure richieste riguardano la selezione di un esperto in materia finanziaria, un esperto in materia di lavori pubblici e urbanistica, un esperto in materia giuridica-legale e un autista di mezzi comunali.
Tutti gli interessati in possesso dei prescritti requisiti anagrafici e professionali potranno presentare richiesta di inserimento negli appositi elenchi dai quali, senza vincolo alcuno d'ordine di graduatoria, l'amministrazione comunale potrà attingere di volta in volta per le proprie necessità.
Raffaele Lopreiato
SANT'ONOFRIO: IL "PASTICCIACCIO". DODICI FAMIGLIE DI SANT'ONOFRIO SENZA UNA CASA?
Alcuni residenti indicano i cedimenti strutturali esterni |
Uno dei carotaggi strutturali eseguiti dai tecnici Aterp |
Palazzine Aterp di via De Gasperi |
(Sant'Onofrio) Correva l'anno 2001 quando la a Voce, organo di informazione locale, accendeva i riflettori su una delle grandi incompiute del vibonese: le palazzine Aterp di via De Gasperi.
Il "pasticciaccio all'italiana", così erano stati definiti gli interminabili lavori protrattosi per oltre venticinque anni dal loro avvio ufficiale e che, per una serie di disavventure capitate alla ditta appaltatrice e culminate con il fallimento della stessa, avevano portato come risultato tangibile la sola realizzazione della struttura in cemento armato dei due edifici nel frattempo ricoperti di rovi e divenuti meta privilegiata di topi e animali randagi.
Quella campagna di sensibilizzazione, protrattasi per diversi mesi e ripresa anche da organi di informazione a carattere nazionale, portava a quello che in quel momento appariva come il positivo epilogo della vicenda.
Con un provvedimento straordinario, infatti, l'Aterp stanziava un miliardo di vecchie lire utili per il completamento dei dodici alloggi popolari che, seppur tra intoppi e difficoltà burocratiche di ogni tipo, sarebbero stati di lì a pochi anni consegnati dall'Aterp ai legittimi assegnatari.
Un incubo apparentemente finito per le dodici famiglie beneficiarie che mai avrebbero immaginato che a distanza di alcuni anni avrebbero dovuto ripercorrere nuove tappe di un autentico calvario, fino ad arrivare a perdere definitivamente l'abitazione che pure tanto faticosamente avevano conquistato.
Tutto comincia con una serie di verifiche strutturali compiute dall'Aterp a seguito delle allarmate segnalazioni dei residenti che riscontrano e documentano crepe allarmanti nei solai, nelle pareti e finanche sui gradini in marmo delle scale condominiali.
Anche all'esterno si manifestano vasti cedimenti strutturali e l'esito dei carotaggi non lascia dubbi tanto che i tecnici Aterp già ad aprile 2014 sanciscono perentoriamente la necessaria demolizione degli stessi.
Il resto è storia recente, con l'ordinanza urgente di sgombero emessa dal sindaco Onofrio Maragò lo scorso 19 luglio stante la condizione di "assoluto rischio di crollo accertato".
Ma se dal punto di vista formale l'ordinanza sindacale sembra aver definitivamente delineato il destino amministrativo delle palazzine, che dovranno essere demolite e successivamente ricostruite con i necessari standard di sicurezza, rimane in tutta la sua entità il dramma delle famiglie che le abitano, in molti casi con a carico soggetti disabili o comunque bisognevoli di particolare assistenza sanitaria.
Il comune sta cercando in tutto i modi di aiutarle ma può fare oggettivamente poco mentre l'Aterp di Vibo Valentia, alle prese anche con un laborioso processo di riorganizzazione interna, prende tempo rinviando a generici "provvedimenti della Regione".
In questa impasse decisionale cresce la rabbia e la frustrazione dei residenti che sono consapevoli dei rischi che corrono ogni giorno in più di permanenza negli alloggi ma ai quali comunque rimangono disperatamente aggrappati in attesa di soluzioni alternative ancora lungi dal prospettarsi all'orizzonte.
Il "pasticciaccio all'italiana", così erano stati definiti gli interminabili lavori protrattosi per oltre venticinque anni dal loro avvio ufficiale e che, per una serie di disavventure capitate alla ditta appaltatrice e culminate con il fallimento della stessa, avevano portato come risultato tangibile la sola realizzazione della struttura in cemento armato dei due edifici nel frattempo ricoperti di rovi e divenuti meta privilegiata di topi e animali randagi.
Quella campagna di sensibilizzazione, protrattasi per diversi mesi e ripresa anche da organi di informazione a carattere nazionale, portava a quello che in quel momento appariva come il positivo epilogo della vicenda.
Con un provvedimento straordinario, infatti, l'Aterp stanziava un miliardo di vecchie lire utili per il completamento dei dodici alloggi popolari che, seppur tra intoppi e difficoltà burocratiche di ogni tipo, sarebbero stati di lì a pochi anni consegnati dall'Aterp ai legittimi assegnatari.
Un incubo apparentemente finito per le dodici famiglie beneficiarie che mai avrebbero immaginato che a distanza di alcuni anni avrebbero dovuto ripercorrere nuove tappe di un autentico calvario, fino ad arrivare a perdere definitivamente l'abitazione che pure tanto faticosamente avevano conquistato.
Tutto comincia con una serie di verifiche strutturali compiute dall'Aterp a seguito delle allarmate segnalazioni dei residenti che riscontrano e documentano crepe allarmanti nei solai, nelle pareti e finanche sui gradini in marmo delle scale condominiali.
Anche all'esterno si manifestano vasti cedimenti strutturali e l'esito dei carotaggi non lascia dubbi tanto che i tecnici Aterp già ad aprile 2014 sanciscono perentoriamente la necessaria demolizione degli stessi.
Il resto è storia recente, con l'ordinanza urgente di sgombero emessa dal sindaco Onofrio Maragò lo scorso 19 luglio stante la condizione di "assoluto rischio di crollo accertato".
Ma se dal punto di vista formale l'ordinanza sindacale sembra aver definitivamente delineato il destino amministrativo delle palazzine, che dovranno essere demolite e successivamente ricostruite con i necessari standard di sicurezza, rimane in tutta la sua entità il dramma delle famiglie che le abitano, in molti casi con a carico soggetti disabili o comunque bisognevoli di particolare assistenza sanitaria.
La Voce di Sant'Onofrio - aprile 2001 |
Il comune sta cercando in tutto i modi di aiutarle ma può fare oggettivamente poco mentre l'Aterp di Vibo Valentia, alle prese anche con un laborioso processo di riorganizzazione interna, prende tempo rinviando a generici "provvedimenti della Regione".
In questa impasse decisionale cresce la rabbia e la frustrazione dei residenti che sono consapevoli dei rischi che corrono ogni giorno in più di permanenza negli alloggi ma ai quali comunque rimangono disperatamente aggrappati in attesa di soluzioni alternative ancora lungi dal prospettarsi all'orizzonte.
Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 10/08/2016
SANT'ONOFRIO:DIVERSAMENTE ABILI. IN PIAZZA A FAR FESTA.
(Sant'Onofrio) Il 19 gennaio 2011 è una data spartiacque per il giovane Francesco Defina.
C'è un prima e un dopo nella vita di questo giovane, allora poco più che diciottenne e come tutti i suoi coetanei dotato di una carica straordinaria di esuberanza e voglia di vivere, con in mezzo il destino beffardo rappresentato da un grave incidente automobilistico che lo porterà a fare i conti con una vita che di colpo cambia direzione e prospettive.
Da allora tanto tempo è ormai passato e Francesco sempre più ha maturato e perfino accettato una "diversità motoria" che non lo ha portato a rinchiudersi in se stesso ma anzi, grazie anche al supporto di una famiglia e di un gruppo di amici davvero speciali, ad allargare gli orizzonti dei suoi interessi sociali e culturali.
Da allora tanto tempo è ormai passato e Francesco sempre più ha maturato e perfino accettato una "diversità motoria" che non lo ha portato a rinchiudersi in se stesso ma anzi, grazie anche al supporto di una famiglia e di un gruppo di amici davvero speciali, ad allargare gli orizzonti dei suoi interessi sociali e culturali.
Una voglia di fare la sua che, unitamente alla maturata consapevolezza che molto occorre ancora fare per dare piena cittadinanza ai diversamente abili, lo porta ora ad un impegno fattivo nel contesto sociale di riferimento.
"Conosco per esperienza diretta - evidenzia Francesco - la quantità enorme di problemi grandi e piccoli che i diversamente abili e le loro famiglie devono quotidianamente affrontare per superare intoppi burocratici e difficoltà finanziarie".
"Penso altresì che non basti lamentarsi o piangersi addosso - continua - ma sia invece necessario fare gruppo tra di noi, cercare ed ottenere la giusta visibilità diventando interlocutori credibili ed affidabili per le istituzioni che hanno il dovere di provvedere ai nostri bisogni".
"Per tale ragione - conclude Francesco - ho già contattato le famiglie dei numerosi disabili del nostro paese con l'intento di procedere a breve alla costituzione di un'associazione capace di relazionarsi ed attingere alle esperienze di altre realtà analoghe presenti nel contesto provinciale e regionale e con esse portare avanti unitariamente le legittime istanze in tema di diritti".
"Conosco per esperienza diretta - evidenzia Francesco - la quantità enorme di problemi grandi e piccoli che i diversamente abili e le loro famiglie devono quotidianamente affrontare per superare intoppi burocratici e difficoltà finanziarie".
"Penso altresì che non basti lamentarsi o piangersi addosso - continua - ma sia invece necessario fare gruppo tra di noi, cercare ed ottenere la giusta visibilità diventando interlocutori credibili ed affidabili per le istituzioni che hanno il dovere di provvedere ai nostri bisogni".
"Per tale ragione - conclude Francesco - ho già contattato le famiglie dei numerosi disabili del nostro paese con l'intento di procedere a breve alla costituzione di un'associazione capace di relazionarsi ed attingere alle esperienze di altre realtà analoghe presenti nel contesto provinciale e regionale e con esse portare avanti unitariamente le legittime istanze in tema di diritti".
Francesco Defina |
Un primo assaggio di questa nuova volontà di protagonismo attivo si avrà il prossimo 4 agosto in occasione della manifestazione "DisabilArt sotto le stelle. La disabilità è un'arte" per la quale Francesco Defina, coadiuvato dal tradizionale gruppo di familiari e amici, ha predisposto un programma di assoluto rispetto.
Il tutto patrocinato dall'amministrazione comunale di Sant'Onofrio che peraltro, proprio in occasione dell'ultima seduta consiliare, ha formalizzato la costituzione della "Consulta comunale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie".
La manifestazione, che si svolgerà in Piazza Umberto I a partire dalle ore 18.00 e verrà trasmessa in diretta radiofonica da Radio Music 24, prevede momenti di animazione per i bambini curati da un gruppo di giovani clown che svolgono attività di volontariato nei reparti pediatrici; sfilate di moda; testimonianze e confronti con i referenti di associazioni pro persone disabili della Calabria; tarantella festival e, a seguire, discoteca fino a tarda notte.
Ospiti d'onore della serata Alessia Messina ("Uomini e donne") e Davide Farina ("Temptations Island").
La manifestazione, che si svolgerà in Piazza Umberto I a partire dalle ore 18.00 e verrà trasmessa in diretta radiofonica da Radio Music 24, prevede momenti di animazione per i bambini curati da un gruppo di giovani clown che svolgono attività di volontariato nei reparti pediatrici; sfilate di moda; testimonianze e confronti con i referenti di associazioni pro persone disabili della Calabria; tarantella festival e, a seguire, discoteca fino a tarda notte.
Ospiti d'onore della serata Alessia Messina ("Uomini e donne") e Davide Farina ("Temptations Island").
Naturalmente grande risalto verrà dato, nel corso dell'intera serata, alle finalità sociali dell'iniziativa attraverso la presentazione della costituenda associazione pro disabili, la donazione di una carrozzella ai servizi sociali comunali e la devoluzione del ricavato della serata a famiglie con disabili.
Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 03/08/2016
SANT'ONOFRIO: APPROVATO A MAGGIORANZA IL BILANCIO CONSUNTIVO 2015 DI PREVISIONE 2016. MARAGO’ "ESCLUSIVAMENTE PER SENSO DI RESPONSABILITÀ VERSO LA COMUNITÀ".
(Sant'Onofrio) L'amministrazione comunale guidata dal sindaco Onofrio Maragò mette una toppa alla difficile situazione contabile dell'ente.
A questo si aggiungeva la nota fatta pervenire dalla Corte dei Conti lo scorso 30 giugno: un corposo dossier di ben 19 pagine nel quale il supremo organo di controllo contabile concentrava la sua attenzione sull'ultimo quinquennio di gestione riscontrando "gravi e e molteplici incongruenze".
In particolare nell'esercizio finanziario 2014, laddove si contestava "lo sforamento di ben 5 parametri di riferimento su un totale di 10".
Da qui il conseguente monitoraggio della situazione da parte della prefettura che oltre a procedere celermente alla sostituzione del revisore dei conti dimissionario supportava l'azione dell'amministrazione Marago' tesa ad individuare una ragionevole via duscita.
Che obtorto collo si concretizzava nella sofferta decisione di approvare comunque atti contabili "vincolati" e non condivisi in quanto "in tutto e per tutto ascrivibili alla responsabilità dell'uscente amministrazione Roda'".
Da qui le conseguenti decisioni adottate: nel corso di una prima seduta l'approvazione del bilancio consuntivo 2015 con i voti della compagine di maggioranza mentre per ciò che riguarda l'opposizione il gruppo Lopreiato-Riga si asteneva ed il gruppo Bulzomì-Arcella votava contro.
A seguire, nella seduta consiliare di ieri si è proceduto all'approvazione del bilancio di previsione 2016.
Assenti i consiglieri Lopreiato e Riga e contrari i consiglieri Bulzomì ed Arcella, anche in questo caso il documento contabile è passato con i soli voti della maggioranza. Che comunque, per bocca del sindaco Maragò, ha più volte rimarcato oltre al senso estremo di responsabilità dimostrato nell'occasione, la "non condivisione politica ed amministrativa circa i contenuti dei due documenti contabili necessariamente adottati".
Raffaele Lopreiato
Una scelta assunta "esclusivamente per senso di responsabilità verso la comunità" come più volte sottolineato dal primo cittadino in quanto operata su documenti finanziari predisposti dall'amministrazione comunale uscente.
Nel corso della sessione di bilancio, caratterizzata da due sedute consecutive del civico consesso, i consiglieri comunali sono stati chiamati a votare sull'approvazione del bilancio consuntivo 2015 e su quello di previsione 2016.
Una scelta obbligata, per molti versi, in quanto operata ormai fuori tempo massimo e quindi necessaria a scongiurare conseguenze drastiche quali il commissariamento coattivo dell'ente e finanche il possibile scioglimento del consiglio comunale.
Ma perché si è giunti a questa situazione di possibile non ritorno?
All'origine di tutto i "sinistri presagi" che avevano accompagnato l'ultimo scorcio dell'esecutivo Rodà con il parere negativo espresso dal revisore dei conti sul bilancio consuntivo 2015 e la mancata approvazione dello stesso oltre che del bilancio di previsione 2016.
Nel corso della sessione di bilancio, caratterizzata da due sedute consecutive del civico consesso, i consiglieri comunali sono stati chiamati a votare sull'approvazione del bilancio consuntivo 2015 e su quello di previsione 2016.
Una scelta obbligata, per molti versi, in quanto operata ormai fuori tempo massimo e quindi necessaria a scongiurare conseguenze drastiche quali il commissariamento coattivo dell'ente e finanche il possibile scioglimento del consiglio comunale.
Ma perché si è giunti a questa situazione di possibile non ritorno?
All'origine di tutto i "sinistri presagi" che avevano accompagnato l'ultimo scorcio dell'esecutivo Rodà con il parere negativo espresso dal revisore dei conti sul bilancio consuntivo 2015 e la mancata approvazione dello stesso oltre che del bilancio di previsione 2016.
A questo si aggiungeva la nota fatta pervenire dalla Corte dei Conti lo scorso 30 giugno: un corposo dossier di ben 19 pagine nel quale il supremo organo di controllo contabile concentrava la sua attenzione sull'ultimo quinquennio di gestione riscontrando "gravi e e molteplici incongruenze".
In particolare nell'esercizio finanziario 2014, laddove si contestava "lo sforamento di ben 5 parametri di riferimento su un totale di 10".
Da qui il conseguente monitoraggio della situazione da parte della prefettura che oltre a procedere celermente alla sostituzione del revisore dei conti dimissionario supportava l'azione dell'amministrazione Marago' tesa ad individuare una ragionevole via duscita.
Che obtorto collo si concretizzava nella sofferta decisione di approvare comunque atti contabili "vincolati" e non condivisi in quanto "in tutto e per tutto ascrivibili alla responsabilità dell'uscente amministrazione Roda'".
Da qui le conseguenti decisioni adottate: nel corso di una prima seduta l'approvazione del bilancio consuntivo 2015 con i voti della compagine di maggioranza mentre per ciò che riguarda l'opposizione il gruppo Lopreiato-Riga si asteneva ed il gruppo Bulzomì-Arcella votava contro.
A seguire, nella seduta consiliare di ieri si è proceduto all'approvazione del bilancio di previsione 2016.
Assenti i consiglieri Lopreiato e Riga e contrari i consiglieri Bulzomì ed Arcella, anche in questo caso il documento contabile è passato con i soli voti della maggioranza. Che comunque, per bocca del sindaco Maragò, ha più volte rimarcato oltre al senso estremo di responsabilità dimostrato nell'occasione, la "non condivisione politica ed amministrativa circa i contenuti dei due documenti contabili necessariamente adottati".
Raffaele Lopreiato
STEFANACONI: IL COMITATO "NO ANTENNA" DIFFIDA L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE.
(STEFANACONI) Il comitato "NO Antenna", forte del crescente consenso grazie alle adesioni che hanno ormai superato la quota di milletrecento cittadini sottoscrittori, batte un altro colpo.
A focalizzare l'attenzione del presidente Raffaele Arcella, in questa occasione, l'amministrazione comunale destinataria di un'articolata quanto dura diffida relativamente a presunte omissioni nel procedimento che riguarda la paventata installazione da parte della Wind di un'antenna di telefonia mobile alta 25 metri e ricadente in un'area ad elevato rischio di dissesto idrogeologico ed a ridosso del centro abitato.
Una presa di posizione, peraltro, quella del comitato civico che nei fatti sembra incrinare la proficua collaborazione che finora aveva caratterizzato i rapporti con l'amministrazione Di Sì nella gestione della spinosa vicenda.
Alla base dello "sconcerto" manifestato dal presidente Arcella la constatazione che su un'"area immediatamente sottostante un'altra posta sotto sequestro dalla Procura della Repubblica per rischio serio ed attuale di frane per il centro abitato" non era "nemmeno immaginabile - da parte di comune e genio civile - prendere in considerazione una richiesta di qualsivoglia intervento edilizio".
Da qui la reiterata richiesta agli uffici comunali competenti con conseguente diffida a "voler disporre con la massima urgenza il sequestro cautelativo e la delimitazione dell'area interessata per evitare la prosecuzione dei lavori".
Contestualmente, il rappresentante del comitato cittadino invita l'amministrazione comunale a "denunciare la Wind per le incongruenze rilevate nella procedura autorizzatoria ed a informare opportunamente il prefetto di Vibo Valentia di questa vicenda che evidenzia gravi illegalità e tante zone d'ombra che lo stesso sindaco ha avuto modo di accertare ma non ha ancora denunciato".
Arcella invita altresì il sindaco di Stefanaconi a "trasferire tutti gli atti al procuratore della Repubblica di Vibo Valentia che al momento è l'unico ad avere competenza su quest'area posta da lui stesso sotto sequestro".
(Raffaele Lopreiato)
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