(Sant'Onofrio) Sconforto e rabbia sono i sentimenti prevalenti tra i residenti presso le due palazzine Aterp di via Alcide De Gasperi.
Sono dodici le famiglie assegnatarie di altrettanti alloggi ottenuti dopo anni di attese e lungaggini burocratiche che comunque non si vogliono rassegnare ad un futuro di incertezze nonostante la conclamata oggettiva difficoltà della situazione che stanno vivendo sulla loro pelle.
Su quelle palazzine, infatti, dallo scorso 19 luglio pende un'ordinanza di "sgombero immediato e se necessario anche attraverso l'uso coatto della forza pubblica" emessa dal sindaco Onofrio Maragò stante la "situazione di assoluta pericolosita' degli edifici in questione, con accertati rischi di cedimento strutturale".
Su quelle palazzine, infatti, dallo scorso 19 luglio pende un'ordinanza di "sgombero immediato e se necessario anche attraverso l'uso coatto della forza pubblica" emessa dal sindaco Onofrio Maragò stante la "situazione di assoluta pericolosita' degli edifici in questione, con accertati rischi di cedimento strutturale".
Un provvedimento obbligato quello del primo cittadino, alla luce di una serie di carotaggi interni ed esterni effettuati dai tecnici Aterp ed i cui esiti venivano formalizzati, addirittura già ad aprile 2014, in una allarmata relazione che addirittura arrivava a disporre tout court la "improcrastinabile quanto necessaria demolizione delle due palazzine".
In effetti, anche all'occhio comune non sfuggono tutta una serie di preoccupanti indizi sul cedimento strutturale delle palazzine quali le profonde lesioni sui solai e sulle pareti di diversi alloggi e finanche sulle rampe delle scale condominiali con conseguente caduta di intonaci e calcinacci che rendono ulteriormente a rischio la quotidianità dei residenti.
Ad oggi, infatti, nonostante la perentorietà dell'ordinanza sindacale, sono ben sette le famiglie che ancora risiedono negli alloggi di via De Gasperi.
Non certo per una questione affettiva o per la mancata consapevolezza dei rischi che si corrono, ma bensì per la conclamata impossibilità finora di trovare in paese un alloggio alternativo.
È questa infatti la nota più dolente dell'intera vicenda.
Nonostante l'accorato appello del sindaco Maragò che, già in occasione del consiglio comunale durante il quale è stata affrontata la spinosa vicenda, aveva esortato i cittadini ad essere vicini al dramma di queste persone e malgrado la disponibilità a pagare il relativo canone di locazione manifestato dai vertici Aterp, allo stato le famiglie interessate non riescono a trovare alloggi adeguati alle loro esigenze.
Si tratta di famiglie perlopiù numerose e in alcuni casi con disabili e anziani a loro carico, che però mai avrebbero immaginato di trovare un "muro di indifferenza" da parte dei numerosi proprietari di case sfitte di volta in volta interpellati.
"Stiamo battendo Sant'Onofrio porta a porta - lamentano infatti in coro i residenti di via De Gasperi - ma l'iniziale disponibilità dei nostri concittadini a fittarci un alloggio si tramuta regolarmente in diffidenza e poi in aperto diniego al momento in cui spieghiamo le finalità della nostra richiesta".
Da qui l'amara constatazione delle sette famiglie che ancora vivono nelle palazzine, consapevoli dei "rischi crescenti che corriamo nel continuare a vivere in questi alloggi" ma con l'altrettanta determinata convinzione a "resistere fintanto che per noi non verrà trovata una concreta alternativa che ci faccia sentire uguali agli altri e non cittadini di serie B".
Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 20/08/2016