(SANT‘ONOFRIO) Nelle stesse ore in cui, sabato scorso, a Napoli Piazza Plebiscito veniva pacificamente invasa da centomila manifestanti che invocavano interventi risolutori per la bonifica della "Terra dei fuochi" contaminata dagli sversamenti di rifiuti tossici occultati nel sottosuolo, anche a Sant'Onofrio si levava alto e forte il grido di sdegno di un'intera comunità contro la paventata realizzazione in località "Vajoti" di una nuova "discarica dei veleni". E' stata davvero una serata importante quella vissuta in questa occasione dalla comunità santonofrese che, con grande senso civico, si è ritrovata unita presso l'oratorio parrocchiale di via San Gerardo.
A rispondere "presente" alla chiamata a raccolta di un "gruppo spontaneo di cittadini" allarmato dalla pericolosità della discarica di rifiuti definiti "pericolosi" dalla normativa in materia che di fatto autorizzerebbe il conferimento finanche di "materiali provenienti da siti contaminati", tutte le componenti istituzionali, politiche e sociali del paese che nel corso di un confronto serrato e partecipe hanno alfine superato gli iniziali distinguo e contrapposizioni per ritrovarsi uniti nello sposare una causa, quella del convinto "No alla discarica senza se e senza ma", dalla quale dipendono le sorti della Sant'Onofrio di oggi e soprattutto di quella che verrà.
Un paese nel quale, e senza per questo avere timore di essere accusati di "terrorismo psicologico", come è stato affermato a più voci già oggi "l'incidenza dei tumori e delle malattie irreversibili che colpiscono la popolazione registrano una crescita esponenziale ben maggiore rispetto ala media nazionale" e che proprio in ragione di ciò intende scongiurare il pericolo di una "bomba ecologica ad orologeria piazzata a poche migliaia di metri dal centro abitato e nel cuore di un'oasi naturalistica di incomparabile bellezza”.
Ecco perchè, consapevoli della serietà e gravità della discussione in atto, tantissimi sono stati i cittadini convenuti all'incontro per esprimere la loro indignazione verso un provvedimento passato sopra le loro teste e nel contempo desiderosi di conoscere lo stato dell'arte della pratica alla quale comunque hanno affermato all'unisono "ci opporremo con tutte le nostre forze a costo di compiere gesti eclatanti".
Dopo l'apertura dei lavori da parte di Pasquale Santaguida, delegato dal gruppo promotore ad illustrare le ragioni dell'iniziativa, tanti gli interventi che si sono succeduti.
Antonino Pezzo, segretario della locale sezione Udc che per prima nelle scorse settimane ha reso di pubblico dominio la notizia, dopo aver rimarcato che la discarica in questione assorbirà “l’area equivalente ad otto campi di calcio e corrisponderà per capienza alle dimensioni di un grattacielo di ottocento metri di altezza per una base di duecento metri quadrati” ha rimarcato la necessità di “agire in fretta stante lo stato di avanzamento dell'iter autorizzativo” e, pur evidenziando alcuni “ingiustificati ritardi dell'amministrazione comunale” ha ribadito la piena disponibilità a collaborare.
Dal canto loro gli amministratori comunali, presenti al gran completo ad eccezione del sindaco Tito Rodà assente giustificato per ragioni di salute, hanno ripercorso con il vicesindaco Pietro Lopreiato ed il presidente del consiglio Salvatore Pronestì tutte le fasi della procedura evidenziando la “puntualità del nostro operato a conferma di un impegno che non verrà meno nel prosieguo della vicenda”.
Un importante contributo al dibattito sia in termini di proposte operative che di chiarimenti tecnici è stato anche portato da Giuseppe Barbieri (presidente pro loco), Giuseppe Ruffa (segretario Pd), Onofrio Fusca (consigliere comunale) Gianni Ferito e numerosi altri cittadini.
Tra i presenti anche il parroco don Franco Fragalà che pur non intervenendo nel dibattito ha voluto sancito con la sua presenza la vicinanza e solidarietà della chiesa locale verso le legittime preoccupazioni della popolazione.
Al termine della manifestazione sono state raccolte le adesioni al neo costituito comitato “NO Discarica” che già dai prossimi giorni, per come convenuto, interagirà con l'amministrazione comunale per promuovere nuove iniziative di sensibilizzazione.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 18/11/2013)