(STEFANACONI) La comunità di Stefanaconi non si piega alla logica della sopraffazione e si ritrova unita per dire no al vile atto intimidatorio subito dal sindaco Salvatore Di Sì cui, lo scorso 27 febbraio, ignoti hanno incendiato l’auto parcheggiata nei pressi della sua abitazione, ubicata nella vicina frazione Morsillara.
Questo il messaggio forte partito ieri sera da palazzo Carullo, dove si è tenuto il consiglio comunale aperto appositamente convocato dalla presidente del consiglio Daniela Maluccuio per tributare un “doveroso attestato di solidarietà politica e vicinanza umana al primo cittadino”.
Questo il messaggio forte partito ieri sera da palazzo Carullo, dove si è tenuto il consiglio comunale aperto appositamente convocato dalla presidente del consiglio Daniela Maluccuio per tributare un “doveroso attestato di solidarietà politica e vicinanza umana al primo cittadino”.
Per l’occasione, tantissime le presenze istituzionali di rilievo tra cui il prefetto Giovanni Bruno, i parlamentari Ernesto Magorno e Bruno Censore, il presidente della Provincia Andrea Niglia, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua, rappresentanze di tutte le forze sociali e tantissimi sindaci.
Unanime l’invito rivolto al “sindaco galantuomo” a “non arrendersi, per non darla vinta a criminali che vigliaccamente agiscono nell’ombra e ancora una volta gettano fango sulla laboriosa comunità di Stefanaconi”.
L’onorevole Magorno, in particolare, parlando nella sua duplice veste di segretario regionale del Pd e di componente della commissione parlamentare antimafia ha esaltato il “ruolo dei sindaci e degli amministratori locali di una terra di frontiera come la Calabria che, per il loro impegno quotidiano di contrasto ai soprusi della ‘ndrangheta, meritano senz’altro l’appellativo di eroi”.
L’onorevole Censore si è invece soffermato sulla “necessità di una sempre più fattiva collaborazione tra i diversi livelli istituzionali con le forze dell’ordine e la magistratura, in particolare, che ancora di più devono intensificare la loro meritoria attività per dare sicurezza ai cittadini”.
Toccanti le parole del sindaco Di Sì che, pur non negando la condizione di “difficoltà e paura” nella quale lui e la sua famiglia si trovano dalla sera dell’attentato, ha ribadito la ferma volontà di non arrendersi.
“Indietro non si torna - ha tuonato il primo cittadino - e questa comunità non verrà riportata al periodo di piombo degli anni Novanta”.
“Non getteremo la spugna e porteremo a compimento il mandato assegnatoci dagli elettori - ha concluso tra gli applausi Di Sì - continuando ad operare all’insegna della trasparenza e della legalità”
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 21/03/2015)