Nicola Argirò |
(SANT’ONOFRIO) L’ora della resa dei conti all’interno dell’amministrazione guidata dal sindaco Tito Rodà sembra ormai essere davvero arrivata.
Non tanto per i reiterati attacchi sferrati nelle ultime settimane dall‘opposizione, con l’amministrazione comunale divenuta bersaglio privilegiato del “nuovo corso” impresso al Partito Democratico dal segretario Giuseppe Ruffa, quanto per l’implosione tutta interna al centrodestra locale che sempre di più fa sentire i “sinistri scricchioli” provenienti da quella che apparentemente sembrava una granitica maggioranza politica.
Anche in considerazione del fatto che la compagine che sosteneva il sindaco Rodà nelle elezioni amministrative svoltesi poco meno di due anni fa si era trovata, a causa della defaillance del Pd, la strada completamente spianata dalla mancanza di credibili liste antagoniste.
A far precipitare il tutto le insanabili divergenze all’interno dell’Udc che, manifestatesi in questi ultimi mesi con una escalation di scontri a mezzo stampa tra il gruppo dirigente che fa capo al segretario cittadino Antonino Pezzo e l’esecutivo Rodà, culminavano con l’autoallontanamento dal partito, in concomitanza con le recenti elezioni politiche, dello stesso sindaco e degli assessori Salvatore Pronestì e Nicola Addesi.
Ad aggiungere ora nuova carne al fuoco, le irrevocabili dimissioni da presidente del consiglio comunale rassegnate nella giornata di ieri da Nicola Argirò, da sempre vicino alle posizioni del consigliere regionale Ottavio Bruni.
In una nota circostanziata fatta pervenire al sindaco ed a tutti gli amministratori Argirò, che comunque continuerà a svolgere la funzione di consigliere comunale, evidenzia come, dopo aver “scrupolosamente meditato sulle implicazioni politiche” del suo gesto abbia ravvisato, alla luce del nuovo quadro politico venutosi a determinare con lo spostamento del sindaco e di parte degli amministratori dalle “posizioni di centro a quelle di centrodestra”, la necessità di fare un passo indietro.
A motivare tale decisione anche considerazioni di ordine morale da parte dell’ormai ex presidente del consiglio, per consentire al sindaco Rodà di procedere se lo “riterrà necessario all’adeguamento degli organigrammi istituzionali sulla base dei nuovi schemi politici” venutesi a determinare.
Nicola Argirò non manca comunque di evidenziare come sulla sua decisione abbia anche contribuito il mancato raggiungimento da parte dell’amministrazione comunale di alcune “priorità ritenute strategiche per la crescita del paese e che allo stato non hanno avuto alcun riscontro positivo”.
(Raffaele Lopreiato)