SANT’ONOFRIO: L’ADESIONE AL PDL CREA IMBARAZZO NEL SEGRETARIO ANTONINO PEZZO


Nino Pezzo
(SANT'ONOFRIO) I convulsi rimescolamenti che hanno caratterizzato i vertici del centrodestra regionale dopo la girandola di candidature reali o mancate in occasione delle elezioni politiche per il rinnovo del parlamento, non potevano non avere ricadute immediate e dirette anche sulle singole realtà locali.
E' il caso di Sant'Onofrio, dove la componente Udc in seno all'amministrazione comunale comincia a dare evidenti segni di sgretolamento.
In particolare, la componente che fa riferimento all'assessore regionale Francescantonio Stillitani, fresco fuoruscito dal partito dello scudocrociato per la mancata candidatura in posizione utile alla Camera dei deputati.
In tale contesto, non poteva certo passare sotto silenzio la recente tappa elettorale vibonese del governatore regionale  Giuseppe Scopelliti che, per l'occasione, pensava bene di ufficializzare la "trasmigrazione" nel Pdl di ben sette amministratori locali.
Tra questi, l'assessore comunale ed ormai ex capogruppo consiliare dell'Udc santonofrese Salvatore Pronestì.
Una decisione improvvisa, quella di Pronestì, che ha suscitato stupore ed imbarazzo negli ambienti politici locali e peraltro fortemente stigmatizzata dal segretario cittadino Antonino Pezzo.
Che, senza indulgere in tanti giri di parole, in una dura nota fatta pervenire alla stampa parla chiaramente di "fuga dell'iscritto Pronestì dal partito".
Un comportamento considerato anomalo già nelle modalità poichè, osserva Pezzo, il "partito locale ne veniva a conoscenza tramite la stampa".
Sulle ragioni della scelta dell'amministratore locale il segretario non sembra avere dubbi. Probabilmente "Pronestì ha constatato il fallimento del suo mandato come assessore nonostante il partito l'abbia più volte ripreso".
Ricorrendo poi ad una rappresentazione figurata Pezzo, dopo aver evidenziato che "in un partito esistono delle regole che ogni iscritto deve rispettare”, paragona l'ex capogruppo consiliare ad un “ramo apparentemente vegeto ma talmente secco dentro da cadere da solo, così precedendoci nella pur dovuta potatura".
La querelle politica tutta interna all'Udc locale non sembra tra l'altro ancora avere scritto la parola "fine" se, come prevede Pezzo, "prima dell'arrivo della primavera altri rami secchi cadranno spazzati via dall'ultimo colpo di coda invernale per lasciare finalmente germogliare la pianta della sana politica nel nostro paese".
In effetti, i contraccolpi di questa decisione sull'amministrazione comunale, nella quale lo scudocrociato è anche rappresentato dal sindaco Tito Rodà e dall'assessore Nicola Addesi, potrebbero non tardare.
E' lo stesso segretario Pezzo infatti, dopo aver rimarcato che “buona norma prevedeva che il salto della quaglia di Pronestì fosse stato preceduto dalle dovute dimissioni di capogruppo e assessore Udc", ad affondare perentoriamente il coltello nella piaga chiedendo ufficialmente al sindaco Rodà una "indispensabile quanto urgente rimodulazione della giunta, per dare finalmente quel forte impulso capace di sollevare il nostro paese dalla stagnazione assoluta". 

 (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 13/02/2013)