MAIERATO:ATTENTATO DISTRUGGE UN BAR-PIZZERIA

L’esercizio commerciale preso di mira nel corso della notte da incendiari ancora ignoti
(MAIERATO) La criminalità organizzata torna a far sentire in modo minaccioso ed eclatante la propria voce a Maierato.
Un paese già alla prese con il difficile processo di ricostruzione post frana e teatro di una impressionante serie di intimidazioni che, solo per rimanere all’ultimo anno, hanno avuto come bersaglio privilegiato amministratori ed imprenditori locali.
Ma l’escalation dell’arroganza criminale non sembra ancora aver raggiunto la sua massima portata.
Una ulteriore conferma si è avuta alle prime luci dell’alba della giornata di ieri.

Le lancette dell’orologio segnavano le quattro quando un fragoroso e sordo boato ha destato improvvisamente dal sonno gli abitanti di Maierato che in massa, come prima reazione istintiva, pensando i più ad una forte scossa di terremoto, si sono riversati nelle strade.
Ci sono quindi voluti alcun minuti prima di comprendere che l’origine dello scoppio era di natura dolosa.
Ad attirare l’attenzione le alte fiamme e le volute di fumo che si levavano da un immobile ubicato lungo la via Provinciale per Sant’Onofrio, proprio nel quartiere residenziale più vicino alla cosiddetta “zona rossa” dell’area devastata dalla frana.
A provocare l’esplosione un ordigno, estremamente potente come confermerà poi una prima e sommaria quantificazione dei danni causati, collocato presso il bar pizzeria gestito da Daniele Madeddu.
Attività commerciale, questa, già presa di mira dalla criminalità organizzata poco più di due anni fa, quando un analogo attentato dinamitardo aveva causato danni per diverse migliaia di euro.
Prontamente intervenuti sul posto, i carabinieri della locale stazione, guidati dal luogotenente Antonio Cannizzaro, provvedevano ad allertare il comando provinciale dei vigili del fuoco e contestualmente transennavano ed isolavano l’area circostante il fabbricato, posto successivamente sotto sequestro per consentire i necessari rilievi investigativi del caso.
Danni ingenti si registrano anche all’interno del locale

Pesantissimo il bilancio dei danni causati.
L’ordigno ha infatti praticamente distrutto il bar ubicato al piano terra e la pizzeria del piano sottostante.
Danni serissimi ha riportato anche l’appartamento al primo piano, dove sono stati riscontrati danni al solaio ed al tetto. Qui al momento dello scoppio riposavano il proprietario dell’immobile con la moglie ed i tre figli.
In evidente stato di shock i cinque, udito lo scoppio, si sono precipitati in strada. Per fortuna, le loro condizioni di salute non sembrano comunque destare preoccupazione.
Danni strutturali non sembrano avere riportato nemmeno le abitazioni vicine, nei cui giardini, anche a distanza di alcune decine di metri, sono comunque stati rinvenuti numerosi frammenti delle
vetrate del bar andate in frantumi. A farsi portavoce della gravità della situazione e della preoccupazione dei cittadini, il sindaco Sergio Rizzo per il quale “ormai la misura è colma. Maierato ed i maieratani chiedono con forza l’intervento risolutore dello stato attraverso l’impiego di uomini e risorse che siano in grado di garantire l’efficace controllo del territorio”.
Rizzo, dopo aver espresso “piena vicinanza e solidarietà al titolare del bar pizzeria ed ai proprietari  dell’immobile danneggiato”, nel condannare il “vile gesto che ancora una volta mette a repentaglio la tranquillità di una comunità onesta e laboriosa” auspica finalmente “risposte concrete ed immediate”.
“Già nel corso di un incontro precedentemente programmato e previsto in prefettura per lunedì prossimo – prosegue il sindaco - porrò al prefetto la necessità improcrastinabile  di un rafforzamento dell’organico della locale stazione dei carabinieri ed una rapida approvazione del progetto di videosorveglianza integrata, già da tempo da noi presentato, e che  di sicuro potrebbe rivelarsi un validissimo strumento di prevenzione e controllo”.                                                                                     (Raffaele Lopreiato  - Gazzetta del Sud 03/03/2012)