SANT‘ONOFRIO: AL VIA IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA CON CONTROLLI RIGOROSI

(SANT‘ONOFRIO) Al via il servizio di mensa destinato ai bambini della scuola dell’infanzia garantito dalla ditta aggiudicatrice dell’appalto “L’arte del catering” di Mileto.
Stringenti i controlli predisposti dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’istituzione scolastica al fine di garantire la regolarità del servizio sia in termini di erogazione dei pasti che di assoluta qualità degli stessi. 
Sant'Onofrio: Scuola dell'Infanzia
A tale scopo è stata prontamente attivata la commissione di controllo composta dal responsabile del servizio Paolo Petrolo, genitori e referenti scolastici.
Ad ulteriore garanzia del servizio, prevista la fattiva collaborazione delle famiglie alle quali viene data la possibilità di monitorare quotidianamente il servizio mensa.
Concretamente, due genitori potranno partecipare a turno alle diverse fasi di erogazione del servizio, anche con il consumo diretto del pasto, per verificarne la congruità qualitativa e quantitativa con il menù prestabilito.
La riattivazione del servizio mensa a favore dei piccoli alunni della scuola materna costituisce l’auspicato ritorno alla normalità dopo gli incresciosi episodi dello scorso gennaio quando, durante la somministrazione del pranzo, erano stati rinvenuti parassiti nella pasta.
Ad accorgersene alcune docenti che intervenivano prontamente facendo sospendere immediatamente il servizio e dandone comunicazione al dirigente scolastico Raffaele Vitale.
La situazione creava comprensibile preoccupazione presso le famiglie interessate che chiedevano interventi risolutori all’amministrazione comunale ed all‘istituzione scolastica.
L’epilogo finale, accelerato anche da un intervento del Nucleo antisofisticazioni dei Carabinieri che rilevavano tutta una serie di carenze igieniche e irregolarità a carico della ditta, portava alla revoca definitiva dell’appalto ed alla momentanea interruzione del servizio.
Memori di quella brutta esperienza i genitori dei piccoli alunni non faranno certo ora mancare la loro attenzione e vigilanza sulla regolarità del servizio.
A garanzia ulteriore della qualità dello stesso merita essere segnalato il ruolo istituzionale di Rosa Ferraro, all’epoca tra le mamme più “agguerrite” in difesa della salute dei propri bambini e che oggi riveste la carica di assessore comunale alla pubblica istruzione.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 14/10/2016)

SANT‘ONOFRIO: EDIFICI STRATEGICI CON VULNERABILITA' ANCHE MEDIO-ALTA.

Sant'Onofrio: Scuola Media S. D'Aloe
(SANT‘ONOFRIO) Pur risultando oggettivamente datato, in quanto risalente a ben diciotto anni fa, lo studio redatto dal dipartimento nazionale di Protezione civile descrive ancora oggi in modo estremamente attendibile lo stato di salute degli edifici pubblici nel comune di Sant’Onofrio.
Una radiografia impietosa, quella che ne viene fuori, in quanto evidenzia le tantissime criticità degli edifici interessati dall’indagine conoscitiva e per la messa in sicurezza dei quali poco o nulla è stato realizzato dal 1998 ad oggi.
Premesso che la verifica è stata condotta dai tecnici incaricati dalla Protezione civile sia sulle componenti in muratura che su quelle in calcestruzzo dei diversi fabbricati, è per quest’ultima tipologia di materiale che si rinvengono i livelli di vulnerabilità più allarmanti.
Estremamente preoccupante appare, in particolare, la condizione strutturale degli edifici scolastici di via del Signore attualmente adibiti a scuola materna ed elementare e della scuola media “Stanislao D’Aloe” di via Badea, tutte caratterizzate da un livello di vulnerabilità sismica definito “medioalto”.
Identica situazione di rischio anche per l’immobile di via Melissandra, per oltre un trentennio adibito ad asilo nido ed attualmente chiuso per la sospensione del servizio a suo tempo decretato dall’amministrazione Rodà.
Poco sicuro anche il palazzo municipale di via Raffale Teti con una vulnerabilità sismica “medioalta”.
Minore preoccupazione sembra invece destare l’edificio pubblico di via Badea a suo tempo classificato a rischio “medio basso”.
Inizialmente destinato a scuola materna, l’immobile ormai da un ventennio è stato assegnato in comodato gratuito dal comune alla parrocchia che lo utilizza per le attività oratoriali.
Completamente mutata appare, rispetto alla condizione di utilizzo iniziale, la situazione relativa al mattatoio comunale (vulnerabilità “medio bassa“) di località Cao ormai da anni completamente dismesso e all’ex direzione didattica di via Raffaele Teti (vulnerabilità “medio bassa“) nel frattempo demolita per fare posto alla costruzione ex novo del centro di aggregazione sociale “Falcone-Borsellino”.
In fase di ristrutturazione è poi l’asilo comunale ex suore di via del Signore (vulnerabilità sismica “medioalta”).
L’immobile, ormai da diversi decenni in stato di completo abbandono, dovrebbe rinascere a nuova vita al termine dei lavori di riqualificazione finalizzati alla creazione di una sede Coc (Centro operativo comunale) gestita dalla Protezione civile.
Allarmante, infine, anche la situazione di alcuni edifici censiti sul territorio comunale e destinati all’erogazione di importanti servizi quali ufficio postale e alloggi Anas, entrambi caratterizzati da una vulnerabilità sismica “medioalta”.
(Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 12/10/2016)

STEFANACONI: ANTENNA CORRETTO L'OPERATO DEL COMUNE

(STEFANACONI) Giunge all’epilogo conclusivo la vicenda che ormai da diversi mesi vede contrapposta la comunità di Stefanaconi alla compagnia telefonica Wind.
All’origine della querelle la decisione della Wind di procedere all’installazione di un’antenna di telefonia mobile per l’emissione di campi elettromagnetici ad alta frequenza a ridosso del centro abitato ed in prossimità degli edifici scolastici.
Ad accentuare ulteriormente la preoccupazione dei cittadini, la constatazione che il traliccio alto più di venticinque metri sarebbe dovuto sorgere in un’area classificata “R4” in quanto considerata ad elevatissimo rischio di dissesto idrogeologico.
Una situazione di oggettivo rischio per le possibili gravi ricadute ambientali e sulla salute pubblica tanto da indurre di recente la Procura della Repubblica di Vibo Valentia a procedere al sequestro cautelativo del cantiere dove avrebbero dovuto realizzarsi i lavori dell’impianto.
A scrivere probabilmente la parola fine è ora il Consiglio di Stato con la sentenza che rigetta l’ordinanza con la quale il Tar Calabria aveva precedentemente sospeso l’efficacia dei provvedimenti adottati dal comune di Stefanaconi per la demolizione delle opere abusivamente realizzate da Wind.
Di fatto con questa decisione il massimo consesso di giustizia amministrativa accoglie e fa proprie le argomentazioni addotte dagli avvocati Maria Teresa Santaguida e Domenico Sorace in rappresentanza dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Di Sì.
Nello specifico, viene confermata la legittimità dei provvedimenti adottati dall’ente a fronte di interventi edilizi realizzati dalla società di telecomunicazione in assenza delle necessarie autorizzazioni.
La paventata realizzazione dell’impianto Wind, lo ricordiamo, aveva provocato una forte mobilitazione nella comunità di Stefanaconi con la costituzione di un agguerrito Comitato “NO Antenna” cui avevano aderito oltre 1300 cittadini.
E proprio dal presidente del comitato Raffaele Arcella erano partite una serie di bordate contro l’operato del Genio Civile e della stessa amministrazione comunale considerata almeno in alcuni delicati passaggi della vicenda “fin troppo morbida se non addirittura acquisciente” nei confronti della Wind.
Appare quindi comprensibile, nel momento del successo della battaglia giudiziaria intrapresa, la volontà del sindaco Di Sì di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
E così, dopo aver evidenziato come ancora una volta il comune di Stefanaconi ha dimostrato di avere “agito correttamente e nel pieno rispetto dei principi di legalità e trasparenza”, il primo cittadino non nasconde la propria soddisfazione per la “difficile battaglia condotta e vinta contro un colosso delle telecomunicazioni”.
“Non intendo polemizzare - è la stoccata conclusiva di Di Sì - sulle inesattezze circa presunte omissioni o ritardi nell’assumere non meglio precisate iniziative, essendo obiettivo primario dell’amministrazione comunale da me guidata la difesa degli interessi della collettività in piena aderenza con i principi di legalità e trasparenza ”.

Raffaele Lopreiato