(Sant'Onofrio) Seduta di consiglio estremamente "calda", e non solo per ragioni climatiche, quella svoltasi nel primo pomeriggio di ieri nella sala consiliare del comune di Sant'Onofrio. Piatto forte della discussione non tanto i punti all'ordine del giorno quanto le attese risposte alle interrogazioni presentate dai consiglieri Nicola Argiro' e Antonino Policaro (Udc) e Onofrio Fusca (Pdl), tutti da tempo ormai in posizione di forte criticità di confronti dell'operato dell'amministrazione Roda'. In apertura di lavori il civico consesso approvava all'unanimità il nuovo regolamento cimiteriale che recependo tulle le novità normative in materia sostituirà quello precedente, la cui emanazione risale addirittura all'immediato dopoguerra. Tra le novità dello strumento normativo anche la previsione, indicativa di una società sempre più multietnica, di un'area del nuovo cimitero riservata alla inumazione di cittadini di altra religione. Con la previsione, nel caso specifico della comunità islamica, di un particolare orientamento delle sepolture nella prevista direzione della Mecca. Nulla di fatto invece per la proposta avanzata dal consigliere Fortunato Addesi ed inserita al secondo punto all'o.d.g. relativamente alla modifica da apportare al regolamento che disciplina la fruizione del centro di aggregazione sociale di via Raffaele Teti. Tale modifica, se approvata, avrebbe consentito anche ai partiti politici di poter fruire degli spazi e della sala convegni del centro, ma la proposta, unitamente a quella avanzata dal consigliere Argiro' per concedere anche ai singoli cittadini l'utilizzo della sala per motivate
ragioni di promozione culturale, veniva respinta dalla maggioranza che con l'asse store Nicola Addesi riteneva "esaustivo per così come e' stato concepito l'articolo in questione". Si passava quindi all'attesa discussione delle interrogazioni. Prima, in ordine di programmazione dei lavori, quella presentata dal gruppo Udc relativamente al mancato accesso del comune di Sant'Onofrio, che pure presenta un passivo di oltre sei milioni di euro, alle procedure per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Della risposta se ne occupava il sindaco Tito Roda' che, nel ribadire il grande interesse della sua amministrazione verso tale problematica, individuava nel "rifiuto del dirigente pro tempore Cunsolo a sottoscrivere la richiesta la ragione del mancato accesso dell'ente alla procedura di ripiano dei debiti ". Il sindaco rassicurava altresì il consiglio, chiarendo che il successore del dirigente Cunsolo si era subito attivato per l'inserimento del comune nella procedura suppletiva, i cui termini scadranno il prossimo 15 settembre, per un ammontare richiesto pari a un milione e 760 mila euro. La risposta del sindaco non soddisfaceva però l'opposizione che con Argiro' si chiedeva perché "vista la delicatezza del problema l'amministrazione non si sia per tempo attivata a sostituire il dott. Cunsolo così accedendo alla ben più corposa prima fase dei finanziamenti, prevista nella misura del novanta per cento del totale delle risorse messe in campo dal governo". Anche Fusca dissentiva platealmente dalle motivazioni del sindaco, esprimendo forti dubbi sulle responsabilità addebitate all'ex responsabile del servizio e definendo "ingenerose" le critiche verso lo stesso da parte del primo cittadino. Ed a tal fine, Fusca per "vederci chiaro" preannunciava la richiesta di una prossima seduta ad hoc del consiglio con l'audizione dello stesso dirigente. Su tale proposta si diceva d'accordo anche il sindaco che si impegava ad invitare lui stesso l'interessato per "chiarire a tutti come sono veramente andate le cose". Anche la discussione relativa allo stato del Piano strutturale comunale si rivelava particolarmente animata, con il gruppo Udc e Fusca che lamentavano l'assoluta "mancanza di trasparenza e coinvolgimento dei cittadini e delle categorie produttive" nella stesura del progetto preliminare da poco presentato denunciando al contempo "l'esautoramento del consiglio comunale dalla redazione dello strumento di pianificazione dello sviluppo socioeconomico del territorio per eccellenza". La replica era affidata all'assessore all'urbanistica Basilio Barbieri che ribadiva come "a norma di legge tutti i passaggi previsti sono stati effettuati, sempre ribadendo ai progettisti la necessità di tutelare gli interessi supremi della collettività". (Raffaele Lopreiato Gazzetta del Sud 02-08-2013)